Milano: i cittadini misurano lo smog nei quartieri e i risultati sono da allarme rosso

Milano

Milano 20 Maggio – Milano sotto l’assedio del «killer silenzioso». Il biossido di azoto in città è ben oltre i livelli di guardia. L’allarme non viene da medici o studiosi stavolta, ma dai milanesi che si sono trasformati in scienziati sotto la guida di «Cittadini per l’aria» e hanno mappato la concentrazione del gas sotto accusa. La onlus ha coinvolto oltre 200 persone nella campagna «No2, no grazie», che gioca sulla formula chimica dell’inquinante prodotto nella combustione (soprattutto di motori diesel) per portare l’attenzione pubblica sul tema.

I risultati? Scoraggianti. Il limite di legge è di 40 microgrammi per metro cubo d’aria, facendo la media di tutti i giorni dell’anno. Nell’84 per cento dei casi, però, a Milano si sforano questi livelli. In viale Certosa le «vedette dell’aria» hanno registrato 89 microgrammi durante il mese di rilevamento, con una media annuale di 74. Cartellino rosso anche in via Tortona, viale Corsica, via Porpora, viale Marche, viale Bodio. Ma ad essere ammorbato dall’inquinamento è pure il centro, da via Pontaccio ai Bastioni di Porta Nuova. Nella cartina elaborata i segnaposto verdi, che indicano un’aria buona, si contano sulle dita di una mano: via Dante, piazzale Brescia e Niguarda. Una decina le aree accettabili, tutto il resto è «fuorilegge».

L’iniziativa di monitoraggio civico parte da lontano. A dicembre 2016 l’associazione «Cittadini per l’aria», guidata dall’avvocato Anna Gerometta, inizia a reclutare aderenti. Ogni partecipante acquista il kit per la misurazione (30 euro): una fiala che custodisce una sostanza assorbente, da posizionare a 2,5-3 metri di altezza. Si raccolgono 219 prenotazioni, tra famiglie, studenti, ospedali, gruppi ambientalisti. L’11 febbraio al via le misurazioni, che si concludono trenta giorni dopo. «Abbiamo coinvolto i cittadini sull’esempio di altre città europee» racconta la presidente Gerometta. I «rilevatori passivi» sono stati inviati allo studio ingleseGradko per l’analisi. Poi l’elaborazione della mappa interattiva, pubblicata da giovedì sul sito di Cittadini per l’aria. Per ogni punto un colore che racconta quanto biossido è presente. Basta un clic per avere la media del mese rilevato, quella annuale, la quantificazione dei danni alla salute.

Maria Grazia Perrone, esperta di inquinamento che ha collaborato alla ricerca, spiega che i dati «sono in linea con quelli raccolti dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, quindi attendibili». Mentre il professore emerito della Statale Pier Mannuccio Mannucci elenca le implicazioni sanitarie: «Questo killer prodotto dalle auto diesel va a colpire bambini, anziani e donne in gravidanza. Si va dalle crisi asmatiche alle malattie cardiovascolari, fino alla minor crescita del feto».

L’azione di Cittadini per l’ambiente continua. Ora la onlus chiede una drastica riduzione delle auto diesel in città, principali responsabili delle concentrazioni di biossido di azoto. «Abbiamo scritto una lettera al sindaco Beppe Sala e alla giunta — spiega la presidente — che ognuno può sottoscrivere e inviare al Comune. L’obiettivo è arrivare entro il 2025 a una zona a basse emissioni in cui sia vietato l’accesso ai diesel. È necessario per proteggere i nostri figli».
Sara Bettoni (Corriere)

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