Milano 21 Maggio – Forse l’assedio alla Casa Bianca potrebbe essere meno lineare di quanto i suoi avversari, soprattutto interni, avrebbero potuto sperare. Come ci spiega, infatti, un articolo dell’Huffington Post, versione Italiana, a firma di Giulia Belardelli:
Per Donald Trump, la nomina dell’ex direttore dell’Fbi Robert Mueller come procuratore speciale per il Russiagate potrebbe non essere una cattiva notizia. Anzi: il presidente potrebbe trarre dei vantaggi dal mandato assegnato dal Dipartimento di Stato al procuratore speciale, dal momento in cui esso complica e indebolisce ogni altra indagine sulla presunta intromissione russa nelle elezioni americane. Lo scrive il Washington Post, secondo cui la nomina di Mueller avrà come effetto immediato quello di “complicare o far arenare” pressoché ogni indagine del Congresso sullo stesso argomento, malgrado la promessa di alcuni legislatori di andare avanti lo stesso.
Il vero nodo, in ogni caso, non è il blocco delle indagini parallele. È proprio il cambio di paradigma della vicenda: così si passa dal piano politico a quello giudiziario. Vedete, è come passare da una commissione di inchiesta del Senato ad una Procura della Repubblica. La prima può chiedere conto anche dei comportamenti leciti, per poter tracciare un quadro politico delle scelte. La seconda si deve, inderogabilmente, limitare al profilo penale. Il problema è che qui, di penale, pare ci sia molto poco. I Democratici volevano l’assalto all’Olimpo. Si sono trovati in un film di Perry Mason, che potrebbe durare otto anni e scagionare il Presidente in tempo per le fatidiche elezioni del 2024. Ripeto, un incubo per i Democratici. Che stanno tirando fuori gli ultimi topi di sentina, nella speranza di fare più danni possibile il prima possibile. Per cercare di arginare la disfatta annunciata del 2018. Senza grosse speranze, al momento.
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