Milano 22 Maggio – I due caselli del dazio presenti all’Arco della Pace dopo quasi due anni di lavori, sono stati consegnati.
Dei due, il casello di ponente in dotazione al Comune, è stato destinato ad ospitare eventi per la valorizzazione delle eccellenze di Milano e della Lombardia, mentre quello di levante ospiterà un bar e un ristorante.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Ad un esame seppur superficiale non è possibile ignorare le numerose “magagne” che deturpano il monumento e la piazza, che puntualmente Urbanfile non manca di rimarcare:
“Veniamo adesso alla carrellata di immagini che testimoniano come la piazza Sempione versi nella totale sciatteria.
Come spesso accade, si rimane abbagliati dalla bellezza del monumento, ma ad uno sguardo attento ci si domanda perché gli scalini siano ancora sconnessi, dove fessure profonde rivelano una cattiva manutenzione, dove piante ed erbacce ancora crescono tra la rizzata del marciapiede deformandola e deturpandola.
Così come l’erba alta, attorno al monumento o il fatto, secondo noi increscioso che ancora, dopo mesi, ci siano le scritte di un vandalo sui muri candidi dell’arco.
Sappiamo che, ora che la sovrintendenza si organizzi per la rimozione delle scritte ci vuole tempo, che per la delicata superficie ci vuole un intervento speciale, ma dopo tutti questi mesi, mi viene voglia di andar lì con spugna e salviette e rimuovere la scritta io stesso… magari rischiando di venir arrestato o multato per imbruttimento.
Così come il fatto che ai piedi di una colonna stia crescendo un cespuglio, segnalato già da mesi, magari si aspetta che diventi un albero e comprometta anche la tenuta degli antichi marmi.
Riteniamo sia VERGOGNOSO che questa faccenda passi ancora inosservata alle autorità. Fossimo all’estero, questa piazza e questo monumento sarebbero lindi come gli spetterebbe.”
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