Milano 22 Maggio – Filippo Maria, l’ultimo dei Visconti che fu duca di Milano, era disgustosamente obeso e acciaccato. Inoltre aveva anche fama di essere paranoico. Filippo Maria, infatti, dopo aver combattuto le prime coraggiose e intelligenti battaglie per insediarsi al posto di comando, per timore di essere avvelenato rifiutava di mettere il naso fuori dalla porta della sua dimora e finì dunque per spegnere i propri giorni prima del tempo seppellendosi vivo in quella fortezza poco allegra che era, e ancora è, il castello di Milano.
Per motivi di sicurezza, ma qualcuno sostiene anche perché grasso e un po’ invalido, le poche volte che si muoveva desiderava farlo evitando gli scossoni provocati dalle strade accidentate dell’epoca. Lui per primo volle raggiungere il castello di Cusago, che fungeva da residenza estiva immersa nel verde, standosene comodamente seduto su un’imbarcazione fin dalla partenza da Milano.
A tal scopo dovette in principio ordinare la realizzazione di una conca che collegasse la Cerchia Interna dei Navigli con quello che allora fungeva da porto cittadino: il laghetto di Sant’Eustorgio.
La presenza della conca era essenziale, giacché il Naviglio della Cerchia Interna era più alto di circa 3 metri rispetto al laghetto di Sant’Eustorgio. La conca eliminava il dislivello permettendo il transito dei barconi carichi: era il 1439 e la conca fu denominata ‘Viarenna’ (l’originaria conca fu smantellata nel 1551 dopo oltre cento anni di servizio, per far posto alla costruzione dei Bastioni spagnoli, ma fu ricostruita dove ancora oggi ne resta traccia pochi metri più a nord).
Il nome della conca (la più antica in Europa che ha fornito spunto alle successive), deriva da una storpiatura del toponimo della vicina via Arena che si riferiva a sua volta alla presenza, non lontana, dell’Arena romana della quale non restano oggi che le tracce delle mura di fondazione.
Ma tornando al progetto di raggiungere Cusago attraverso le vie d’acqua, dal laghetto di Sant’Eustorgio (oggi rimpiazzato dalla Darsena), si percorreva un tratto del Naviglio Grande fino a Gaggiano. Per collegare Gaggiano a Cusago, Filippo Maria ordinò l’escavazione del Naviglietto, attraverso il quale poteva sbarcare a pochi passi dal castello. Tracce di quest’antico Naviglietto sono ancora oggi presenti!
In quanto al castello di Cusago, è vecchio e decrepito, avendo oltre 650 anni. E purtroppo, non si trova nessuno che voglia investire nel restauro di quest’antico edificio e dunque preservare con esso anche parte della storia di Milano.
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Per maggiori informazioni: ‘Messer Cicco, milanese eccellentissimo’, ‘Benvenuta a Milano, un intreccio di voyeurismo, amore, antichi castelli e vie d’acqua’ e ‘All’ombra del castello’ di Michela Pugliese.
Sito: gocciadinchiostro.wordpress.com
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