L’UE ci promuove e ci premia con tanta vasellina

Attualità

Milano 23 Maggio – “Bene bravi, avete mantenuto quasi tutto. Per questo, noi di Bruxelles, sapendo cosa vi aspetta per il futuro, vorremmo omaggiare il popolo Italiano con questa confezione extra di vasellina”. Questa, in breve la traduzione, del messaggio dell’UE all’Italia. Riporta Repubblica:

Promossi sul passato, rimandati sul futuro. È lungo questa linea che si muovono le raccomandazioni sul nostro Paese diffuse oggi dalla Commissione Europea. L’esecutivo Ue ha dato il via libera al Piano Nazionale di Riforma, uno degli assi principali del Documento di Economia e Finanza approvato a inizio aprile, e alla manovra di correzione dei conti caldeggiata da Bruxelles per mettere una toppa all’eccessivo ricorso al disavanzo operato nella Legge di Bilancio 2017. “Le misure di bilancio aggiuntive richieste per il 2017 sono state decise e nessuna altra misura è quindi necessaria in questa fase per garantire il rispetto della regola del debito”, ha evidenziato la Commissione.

Rincara il Sole 24 Ore:

«La Commissione europea – ha spiegato Bruxelles a questo proposito – ha concluso che non vi sono dati analitici che giustifichino il passaggio alla fase successiva della procedura», a condizione che l’Italia attui «pienamente le riforme indicate» nelle raccomandazioni-Paese. La procedura era scattata a suo tempo per via di due aspetti preoccupanti: da un lato la bassa competitività dell’economia e dall’altro l’elevato livello del debito pubblico (si veda Il Sole/24 Ore del 23 febbraio).

La pagella Ue all’Italia: niente sanzioni sui conti, rivedere la tassa sulla prima casa

Ok al piano di riforme
A convincere la Commissione è stato il Piano nazionale delle Riforme messo a punto dal ministero dell’Economia a Roma, considerato sufficientemente ambizioso. «L’adozione dell’agenda di riforme sarà seguito da vicino con un monitoraggio specifico», ha avvertito però Bruxelles. Lo sguardo corre in particolare alle sofferenze bancarie che continuano a pesare sui bilanci di alcuni istituti di credito e sull’economia in generale. A fine 2016, i crediti inesigibili ammontavano in Italia a 349 miliardi di euro.

In sostanza: bene, bravi, bis. Ora vogliamo il sangue. Vostro, dei vostri figli e delle prossime sette generazioni. Ma siete stati bravi eh….

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