Martedì 24 Maggio – È atterrato martedì alle 18.25 all’aeroporto di Roma Fiumicino l’Air force One, l’aereo con a bordo il presidente Usa Donald Trump, la moglie Melania, la figlia Ivanka, personale dello staff e un imponente apparato di sicurezza. La first lady americana indossava occhiali scuri e un tailleur nero con decori in oro del brand italiano Dolce & Gabbana, in omaggio al made in Italy. Ad accogliere la coppia presidenziale, tra gli altri, il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Così Reuters Italia.
Prosegue Repubblica, versione online: Prima di salire su un Suv Chevrolet blindato che lo ha portato a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore americano a Roma, il presidente ha rivolto un saluto ai giornalisti presenti. Oltre 70 le auto del corteo, scortato da guardie del corpo e forze dell’ordine, che dall’aeroporto si è diretto verso la residenza dell’ambasciatore americano, dove è arrivato poco prima delle 19,30.
Oggi Trump sarà ricevuto in Vaticano dal Papa e al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il presidente Usa incontrerà poi nella residenza dell’ambasciatore americano a Roma il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Dopo la visita in Vaticano Melania Trump si recherà invece all’ospedale Bambino Gesù mentre la figlia del presidente, Ivanka, visiterà la Comunità di Sant’Egidio. Nel pomeriggio di Trump partirà per Bruxelles, dove parteciperà al vertice della Nato prima di rientrare in Italia per il G7 di Taormina venerdì e sabato.
Chiude il Sole 24 Ore sull’incontro di oggi con Sua Santità, il Papa: l’incontro nella Biblioteca del Palazzo Apostolico sarà mercoledì 24 di primo mattino, alle 8,30, anche per non disturbare l’udienza pubblica del mercoledì. Francesco riceve il presidente Usa Donald Trump, in arrivo a Roma dal suo tour in medio oriente – nella musulmana Arabia Saudita e l’ebraica Israele – e prima del summit della Nato a Bruxelles e del G7 di Taormina. Ma soprattutto all’indomani della strage di Manchester, che ha rilanciato con violenza il tema del terrorismo, della sicurezza, della convivenza, dell’accoglienza.
Un incontro che ha avuto un percorso incerto fino a poche settimane fa, e che è stato deciso soprattutto grazie alla volontà del Papa di non chiudere le porte al presidente con il quale condivide poco o nulla sui grandi temi, e forse anche su quelli piccoli. Ma certo Bergoglio avrà apprezzato le parole pronunciate in terra araba da Trump, quando ha detto che le grandi religioni monoteiste devono lavorare insieme per la pace in Medio Oriente (forse meno quelle di chiusura verso gli sciiti dell’Iran). Questo tono inaspettatamente interreligioso incrocia l’azione del Papa, che ha impostato la sua azione pastorale e in qualche modo geopolitica sulla “diplomazia della misericordia”, che parte appunto dal dialogo tra religioni che superi i contrasti della politica, e che lo rende al momento uno dei leader globali maggiormente riconosciuti, specie tra i non credenti (e in zone dove i cristiani e i cattolici sono in netta minoranza).
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,