Milano 27 Maggio – I genitori hanno raccontato che il piccolo, dallʼetà di tre anni, non prendeva antibiotici.
Aveva la febbre alta, forti dolori ed era privo di forze. Tutto per colpa di una otite che i genitori hanno voluto curare con prodotti omeopatici e non con un comunissimo antibiotico. Adesso il piccolo di 7 anni che viveva a Cagli, in provincia di Pesaro Urbino, ha perso la vita perchè il pus generato dal ristagno del catarro nel timpano è penetrato nel cervello.
l bambino era arrivato in ospedale a Urbino martedì notte in stato di semi incoscienza, per essere poi trasferito ad Ancona.
“Nella prima mattinata – si legge nel bollettino medico diffuso dopo l’accertamento della morte – il quadro clinico del paziente si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi. Il bimbo restava comunque in coma irreversibile. Un nuovo controllo elettroencefalografico ha mostrato l’assenza di attività elettrica. A questo punto, dopo aver contattato la direzione medica dell’ospedale, è stata convocata la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale”.
Dalla direzione del Salesi – fa sapere il nosocomio – è stata trasmessa una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.
Ai medici, i genitori disperati hanno raccontato che in passato il figlioletto aveva avuto altre otiti che erano state curate con l’omeopatia. Per questo erano convinti della bontà della cura visto che, dall’età di tre anni, il loro bambino non aveva mai assunto antibiotici. L’ospedale come è prassi ha inviato una segnalazione alla procura competente. I medici hanno precisato che infezioni all’orecchio come questa possono essere sconfitte nei primi anni di vita dalle difese del bambino, ma una otite bilaterale così aggressiva deve essere sempre fermata con un comune antibiotico.
(Tgcom24 )
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