Milano 28 Maggio – Il 20% degli aspiranti iscritti non entrerà nei nidi. Un terzo circa gli esclusi dalle graduatorie. Repubblica riporta i numeri precisi:
Sono quasi tremila i bimbi milanesi in lista d’attesa per un posto al nido o alla materna. Un dato, nel suo complesso, in linea con quello dello scorso anno. Ieri il Comune ha pubblicato online le graduatorie relative alle iscrizioni di quest’autunno. Una lista che migliaia di famiglie hanno atteso col fiato sospeso, per la paura di restare senza il posto per il proprio piccolo. In attesa dei numeri definitivi che saranno registrati il 6 giugno, una volta che i genitori avranno accettato o meno il posto assegnato, i dati parlano di una lieve diminuzione di chi è rimasto fuori per quanto riguarda i nidi, di un leggero aumento invece per le scuole dell’infanzia. In totale, 2.897 bimbi contro i 2.849 dell’anno scorso.
Ad oggi i piccolissimi in attesa di un posto nei nidi sono 2.279 rispetto ai 2.317 dello scorso anno, mentre sono 618 i più grandi che aspettano di potersi iscrivere alla materna, rispetto ai 532 del 2016. Un aumento dovuto, spiegano dal Comune, ad un incremento delle iscrizioni di bambini disabili (410 rispetto ai 350 del 2016) che richiede la formazione di classi di al massimo 25 bambini, contro uno standard di 27.
I più fortunati, invece, cioè coloro a cui è stato assegnato un posto più o meno vicino a casa o più o meno corrispondente alle esigenze di mamma e papà, sono circa 12mila. Dei 5.510 che hanno trovato posto nei nidi della città, 3.434 sono stati assegnati alle strutture comunali, 1.149 in quelle convenzionate, 927 nei privati accreditati. Sono invece 6.566 i bambini che sono riusciti ad avere accesso alla materna.
E tutto mentre si aumentano i prezzi a prescindere dall’Isee. Alla fine dell’articolo si parla del disastro dell’adeguamento dei prezzi dei centri estivi ai costi. Persino il giornale della tessera numero 1 del PD ha un paio di dubbi sulla cosa, tanto da preventivare un disastro numerico. Ecco, gli asili Milanesi, a numeri invariati ed insufficienti aumentano i costi, sperando di chiudere il buco. Al momento non è successo nulla perché l’aumento è risicato, ma questo implica che dovrà aumentare. È la teoria della rana nell’acqua che bolle. Con il piccolo difetto che le famiglie non sono composte da batraci a sangue freddo. E potrebbero prenderla male…
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