Bagatti Valsecchi “Ritorno a Cola dell’Amatrice” a cura di Vittorio Sgarbi | fino al 27 agosto

Cultura e spettacolo

Milano 30 Maggio – Aperto al Museo Bagatti Valsecchi fino al 27 agosto Ritorno a Cola dell’Amatrice. Opere dalla Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, il progetto di Regione Lombardia a cura di Vittorio Sgarbi. Tenere alta l’attenzione sul patrimonio artistico del centro Italia segnato dai danni del terremoto, è l’obiettivo di questa iniziativa milanese, che interpreta il desiderio di resurrezione di un intero territorio, a partire dalla valorizzazione delle sue bellezze paesaggistiche e artistiche.

In questo senso si iscrive la campagna di raccolta fondi collegata alla mostra, inserita nell’iniziativa Adotta un museo, volta al restauro della Vergine, statua lignea del XV secolo della chiesa di San Pellegrino a Norcia, opera ammalorata dal sisma del 2016.

La mostra dedicata all’artista di Amatrice vede esposte, nella casa museo di via Gesù, quattro opere custodite presso la Pinacoteca Civica di Ascoli: due Angeli e la coppia di tavole della Vergine addolorata e del San Giovanni apostolo, figure a grandezza naturale di toccante intensità emotiva. Con questo progetto espositivo dedicato a Nicola Filotesio, meglio conosciuto come Cola dell’Amatrice, Regione Lombardia intende valorizzare l’identità e la vocazione culturale delle terre colpite dal sisma. L’artista, attivo nella prima metà del Cinquecento e nato nel comune della provincia di Rieti distrutto dal terremoto, fu personalità complessa e interessante, benché poco nota al grande pubblico. La Civica Pinacoteca di Ascoli Piceno conserva alcune delle tavole più rappresentative dipinte da Cola, che a Roma ebbe la possibilità di confrontarsi con Raffaello e Michelangelo, aggiornando la propria formazione legata ai modelli umbro-laziali del tardo quattrocento.

Formatosi nel territorio appenninico compreso fra Umbria, Lazio, Marche ed Abruzzo, l’artista dapprima guardò con interesse le creazioni di Perugino lasciandosi poi attrarre da Raffaello, modello da lui rielaborato in chiave anticlassica, ponendo l’accento sulla drammatica espressività dei dolenti. Per la sua particolare posizione nell’ambito della cultura figurava del Rinascimento italiano, Cola dell’Amatrice è stato oggetto di importanti contributi critici da parte di Federico Zeri, che sin dagli anni Cinquanta del Novecento accese i riflettori sui territori appenninici, contribuendo alla ricostruzione di un tessuto culturale che rivela la propria originalità rispetto ai modelli normativi allora vigenti, dando vita ad un Rinascimento alternativo.

La Vergine Addolorata e il San Giovanni apostolo provengono dalla cappella del Crocifisso della chiesa dell’Annunziata nel monastero degli Osservanti (AV): quello delle due figure è uno stile che sembra anticipare l’arte della Controriforma: la commovente intensità dei due dolenti raffigurati grandi al vero e a mani giunte ai piedi della croce favorisce la toccante immedesimazione dei fedeli, offrendosi quale modello di preghiera e di struggente partecipazione. La campagna Adotta un Museo ha come fine il sostegno dei musei e delle comunità museali colpite dal sisma, promuovendo l’avvio di progetti sostenuti da altre istituzioni disponibili ad offrire il proprio aiuto.

«Dal 24 agosto 2016 il nome della città di Amatrice evoca il drammatico sisma che ha distrutto la cittadina laziale; proprio qui, intorno al 1490, nacque Nicola Filotesio, che per quasi cinquanta anni esercitò la sua attività di pittore e di architetto fra Ascoli Piceno, Roma, L’Aquila e Città di Castello» – le parole di Vittorio Sgarbi, curatore del progetto, che prosegue: «Più noto come Cola dell’Amatrice, Filotesio, è stato scelto quale testimonial dei luoghi distrutti dal terremoto e delle opere d’arte danneggiate dal sisma che ha colpito il cuore dell’Italia».

«Il Museo Bagatti Valsecchi è lieto di accogliere un progetto di Regione Lombardia, creando un’occasione di approfondimento e riflessione culturale per la città di Milano e rinnovando l’attenzione su una calamità che ha duramente colpito l’Italia» commenta Pier Fausto Bagatti Valsecchi, presidente della Fondazione omonima. “Ospitare all’interno della casa museo un artista che è stato protagonista di un “Rinascimento distaccato” si allinea con l’azione collezionistica dei due fratelli Fausto e Giuseppe, i quali composero la loro collezione proprio attingendo a quel tessuto provinciale cui anche Cola afferisce».

Il 15 giugno e il 13 luglio, alle ore 16, sono previsti dei laboratori per i bambini per imparare a disegnare come in una bottega del Rinascimento, prendendo ispirazione dall’arte del Maestro di Amatrice.

Da martedì a domenica, 13 – 17.45 (chiuso tutti i lunedì, 2 giugno e il 15 agosto)

Ingresso: intero 9 euro, ridotto 6 euro

Hashtag della mostra #ritornoacola

www.museobagattivalsecchi.org

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