Sala svuota i centri estivi

Milano

Milano 31 Maggio – Pare, dico pare, che 21 scaglioni e aumenti del 137% non abbiano aumentato il parterre degli iscritti ai centri estivi. I numeri sono atroci, come riporta Repubblica:

Il calo di iscrizioni riguarda principalmente i centri estivi della primaria, ovvero quelli che ospitano i bimbi dai 6 agli 11 anni. Qui passeranno l’estate tra metà giugno e fine luglio 5.901 bimbi, il 23 per cento in meno rispetto ai 7.258 del 2016. In questa fascia di età, le alternative ai centri comunali sono diverse anche se ben più costose: unica eccezione, gli oratori che però non possono accogliere i piccoli della materna. In questo caso, quello cioè delle scuole per l’infanzia, la diminuzione è stata del 15 per cento: 6.696 iscritti quest’anno contro i 7.700 dello scorso. Le iscrizioni estive ai nidi, invece, sono aumentate del 4 per cento: si è passati dai 4.520 piccoli del 2016 ai 4.720 di oggi. Sono in diminuzione anche le prenotazioni (il numero delle iscrizioni effettive non è ancora disponibile) per le case vacanza: 3.684 contro 4.957. Le iscrizioni effettive, però, al netto delle rinunce, sono state 3.909 nel 2016: la differenza con quest’anno, perciò, si assottiglierà.

Siccome, contemporaneamente, si è proibito a chi non pagava la mensa di accedere ai centri, la Scavuzzo ci prova. Ci prova a dire che sono gli evasori ad essere rimasti a casa. Anche perché il calo si concentra nei bambini delle primarie. L’altra ipotesi, cioè che le famiglie che hanno subito i rincari (quelle in cui entrambi lavorano da impiegati con una casa di proprietà, per capirci) hanno deciso di spendere un po’ di più per un grosso aumento di qualità, non la sfiora nemmeno. In realtà, non sarà molto difficile dire chi ha davvero ragione: se ci saranno i soldi in più sperati dal Comune (1,3 milioni) avrà ragione l’amministrazione. I “ricchi” saranno rimasti a farsi dissanguare e si saranno persi i morosi che, tradizionalmente, sono i meno abbienti. Se, invece, come prevede persino Repubblica, la riscossione degli arretrati in mensa dovrà coprire il buco dei centri estivi, potremo felicemente dire che l’allegra macchina da tasse si è schiantata contro la realtà. Ovvero, all’aumentare la tassazione scendono gli introiti. Dimostrando, inequivocabilmente, che non esistono pasti gratis, e nella categoria c’è anche il sangue di chi produce ed è stanco di fare da cavia per gli esperimenti sociali della sinistra.

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