Milano 1 Giugno – Non è facile immaginare come si sia potuto sentire l’assessore Rabaiotti a dichiarare che solo 30 scuole su 500 sono a posto rispetto al rischio incendi, come riporta Repubblica:
A Milano ci sono 504 scuole e solamente 30 sono in regola con il certificato di prevenzione incendi (Cpi). Lo ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti, nel corso della commissione dedicata a quanto accaduto al teatrino del Parco Trotter, dove venerdì scorso la Polizia locale è intervenuta per interrompere la recita di fine anno dei bambini perché la struttura non è agibile e non ha il certificato prevenzione incendi.
Dopo il caso, che ha provocato polemiche politiche e diverse proteste dei genitori, l’ultima questa mattina davanti alla scuola Casa del Sole, per le modalità di azione della Polizia locale, i consiglieri hanno chiesto un approfondimento sulla situazione sicurezza nelle scuole. Il decreto Milleproroghe ha dato la possibilità agli enti locali di posticipare la messa a norma per i certificati, al 31 dicembre 2017. “Al momento quindi non si può chiudere una scuola se non ha i certificati – ha spiegato Rabaiotti. Quella del Trotter è una esperienza ibrida e innovativa ed è ovvio che quando la legge entra lo fa con l’accetta”.
Ora, dobbiamo capire una cosa. I certificati antincendio, come intenderebbe la persona comune, si immagina che servano ad escludere rischi. E che se una struttura non li ha, sia a rischio incendio. Proprio per definizione. A meno che non ci troviamo di fronte al solito muro di carta burocratico. La grande speranza è di non doverlo scoprire davanti a delle bare bianche.
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