Mostra per i 90 anni del Gruppo Bracco
Milano 1 Giugno – Un viaggio nel cuore della vita, alla scoperta del corpo umano. Fino al 2 luglio alla Triennale ‘The Beauty of Imaging’, un’esposizione che rivela la bellezza, la complessità, la perfezione delle strutture e dei meccanismi che regolano il nostro organismo da un punto di vista originale e innovativo: la diagnostica per immagini. Promossa dal Gruppo Bracco in occasione del suo 90esimo compleanno, l’esposizione “racconta la tecnica dell’imaging diagnostico attraverso un linguaggio che, tra arte e divulgazione scientifica, si rivolge ai più giovani”, spiega Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del gruppo farmaceutico. “L’imaging è una disciplina delle scienze della vita nota a medici e operatori che la ritengono essenziale per il loro lavoro, ma non è conosciuta dal grande pubblico. L’obiettivo è farne conoscere le potenzialità, oltre alla volontà di impresa e ai nostri prodotti che vengono utilizzati in tutto il mondo e che hanno una grande importanza per la vita umana”. Il percorso espositivo è “una delle realtà italiane all’avanguardia” – sottolinea Marco Balich, chairman di Worldwide Shows Corporation che cura la mostra – “si avvale di tecnologie contemporanee per coinvolgere il visitatore in un viaggio ludico e appassionante dentro e fuori il corpo umano”. Ad accogliere i visitatori ci sono 3 grandi strutture antropomorfe che chiariscono chi sia il protagonista della narrazione: l’essere umano. La parete di destra è un viaggio nel tempo che da Democrito arriva fino al 2020. Sulla parete opposta si può fare il cosiddetto ‘deep dive’, il tuffo profondo nelle 4 tecnologie della diagnostica. Grandi schermi interattivi permettono di esplorare, con taglio semplificato e divulgativo, la fisica, la chimica, la biologia, le applicazioni e le implicazioni di raggi X/Tac, Risonanza magnetica, Ultrasuoni, Medicina nucleare. Un’installazione genera domande e risposte sull’impatto sociale dell’imaging sulla vita dell’intero pianeta; in una sala viene proiettato un filmato che racconta come il viaggio nel corpo umano sia un viaggio di cultura e conoscenza. Il percorso termina con una figura antropomorfa composta da migliaia di immagini diagnostiche, modellata sulla forma di uno dei Bronzi di Riace: rappresenta l’umanesimo dell’imaging come scienza per la vita e chiude idealmente il cerchio della narrazione.
(Adnk/AdnKronos Salute)
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