La religione di pace uccide per un gelato

Esteri

Milano 4 Giugno – Per i buonisti boldriniani, e filo-argentini,  potrebbe essere un arricchimento culturale, un esempio di religione pacifica, tollerante e d aperta al dialogo (con successiva soppressione dell’infedele) ma a coloro che sono muniti anche di un unico neurone funzionante, ciò che è accaduto nella cittadina tedesca di Oldenburg la sera di Mercoledì, ha poco a che fare con una religione pacifica e certo va contro i nostri più elementari valori di tolleranza e del libero arbitrio, da cui di evince che l’Islam non è integrabile con la nostra cultura se non sottomettendoci alla violenza dei suoi adepti.

Mercoledì scorso, poco prima delle 18  le persone che passeggiavano nella zona pedonale sono state  testimoni di un terribile bagno di sangue: un 33enne siriano ha acquistato, vista la stagione calda, un gelato, ma è il Ramadan e ai credenti dell’Islam è vietato mangiare  prima del tramonto e proprio tale insindacabile divieto è stata la rovina del giovane siriano che mentre, come una persona normale stava gustando il suo gelato, è stato affrontato da due giovani 22enni “profughi”, anch’essi siriani, che notando il loro connazionale mangiare prima del tramonto, lo hanno affrontato, dapprima insultandolo e successivamente accoltellandolo al petto.

Il 33enne, raggiunto da numerosi fendenti è morto pochi istanti dopo stramazzando all’ingresso di un negozio della cittadina tedesca, forse nel tentativo di chiedere aiuto o per trovarvi rifugio dalla spietatezza dei due islamici intenti ad applicare la legge coranica, la Sharia, tanto cara al neo movimento politico islamico sorto in Italia e appoggiato dei vertici catto-comunisti italioti.

Tornando all’esempio di integrazione culturale che si è avuto in Germania, i due richiedenti asilo islamici, dopo l’omicidio a sfondo religioso, sono scappati per le vie del centro cittadino di Oldenburg ma sono stati catturati dopo circa un’ora dalla polizia e condotti in carcere.

Intorno alle 20:30, ad Innsbruck, Austria, si è verificato un caso analogo che ha coinvolto due islamici: un afghano ha accoltellato un 21enne somalo, dandosi poi alla fuga, il tutto è avvenuto all’ingresso della moschea della città austriaca. Il giovane somalo, è stato trasportato subito all’ospedale ed ora è fuori pericolo. Pare che, il digiuno imposto dal despota divino islamico, renda i suoi fedeli, durante il ramadan, irritabili ed aggressivi.

Intanto anche l’anno scorso in Germania, a Dusseldorf per l’esattezza, durante il ramadan,  un marocchino bruciò un’intero centro d’accoglienza perché non ottenne un budino al cioccolato dopo il tramonto, il che costò alle casse dei contribuenti tedeschi dieci milioni di euro.

Siamo sicuri che, per un gioco di parole, la Boldrini, i monarchi di micro-stati, ed i loro sodali, non confondano “integrazione” con “disintegrazione”?  A carico nostro ovviamente.

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