Milano 7 Giugno – Un museo più vivo, in gran parte rinnovato e portato su standard internazionali. Sono questi i dati, al netto di tutte le diatribe sulla riforma di Franceschini, che la Pinacoteca di Brera di Milano mette sul tavolo in occasione della presentazione del nuovo Dialogo tra opere d’arte, in questo caso dedicato a Pompeo Batoni e al Settecento.
“Siamo adesso al quinto dialogo – ha detto ad askanews il direttore James Bradburne – il che significa 24 sale riallestite su 38. Avevamo promesso di fare tutte le sale entro Pasqua 2018, siamo oltre metà strada e adesso un visitatore può entrare dalla porta Gregotti, che abbiamo aperto l’anno scorso e può fare il giro di tutte le sale con tutti i capolavori in una nuova veste, con nuove didascalie, attività per i bambini, nuove luci e nuovi colori. E questo fa parte che gran parte del museo sia già all’altezza del livello internazionale che abbiamo voluto per questa grande collezione”.
I numeri dei Dialoghi, occasioni per cominciare ad aprire al mondo le porte della Pinacoteca e, contestualmente, intervenire sulle sale del museo, parlano di oltre 443mila visitatori da marzo 2016 ad aprile 2017, con una crescita del 30% delle visite guidate e molta attenzione anche sul Web.
“Io non mi fido sempre del numero totale dei visitatori – ha aggiunto Bradburne – però è vero che c’è un grande riscontro positivo, vediamo i giovani che vengono nelle aperture serali, vediamo nuovi mix di visitatori e vediamo soprattutto i milanesi, che hanno ripreso a considerare Brera come il centro della loro città”.
Da sottolineare anche il ritorno in esposizione del “Cristo alla Colonna” del Bramante, dopo l’intervento di restauro che ha restituito piena magnificenza a una delle opere simbolo della collezione milanese. E, prossima tappa sulla strada di quel progetto cruciale chiamato Grande Brera, si guarda ora all’approdo a Palazzo Citterio.
“Palazzo Citterio – ha concluso James Bradburne – aprirà, come programmato, nell’autunno del 2018 con le collezioni moderne, che dall’inizio del 2018 andremo a spostare. C’è molto lavoro da fare, però se non ci saranno terremoti politici o naturali apriremo Palazzo Citterio nel 2018 come promesso”.(Askanews)
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