Milano 9 Giugno – Discuteremo i dettagli delle misure di sicurezza subito, ma prima una considerazione generale. Non abbiamo blindato così il Duomo nel 2001 e nel 2002, dopo le Torri Gemelle. Non lo abbiamo fatto dopo Parigi. Non lo abbiamo fatto dopo Moleenbek. Lo dobbiamo fare oggi, ed è sacrosanto il provvedimento, dopo i fatti di Torino, perché abbiamo perso. I paesi che hanno subito gli attentati si proteggono. Quelli che si proteggono così per paura di subirne uno, lo fanno perché si sono arresi. L’obiettivo dei terroristi era riuscirci. Con noi ce l’hanno fa senza dover esplodere nemmeno un petardo. E tutto questo è triste. Ma passiamo ai fatti. È stato emanato il decreto sicurezza per la gestione dell’ordine pubblico in vista dei grandi eventi. Questo il sunto di Repubblica:
Capienza massima. Fino a quando l’allerta non sarà cessata, non si vedrà più piazza Duomo piena fino a scoppiare, con 80-100mila persone accalcate tra palco e porticati. Il numero chiuso non è stato ancora precisato: verrà stabilito da una commissione di vigilanza
No vetro, lattine, bottiglie col tappo. Ci saranno controlli con metal detector, ingressi e uscite separati, divieto (entro un’area di 200 metri dal luogo del concerto) di vendita di superalcolici, lattine, vetro e bottiglie con il tappo.
Zona rossa e zone gialle. “Non vogliamo vietare nessun evento – ha spiegato il sindaco Sala – ma vogliamo essere chiari con gli organizzatori. Per piazza Duomo abbiamo previsto un filtraggio con i metal detector”
Vie d’uscita, annunci dal palco e controlli anche al termine dei concerti. Per evitare le scene di panico, come quelle che si sono verificate a Torino, in piazza San Carlo, “le vie d’uscita dovranno essere visibili e annunciate da uno speaker che parlerà al microfono dal palco”, un po’ come avviene sugli aerei quando hostess e steward spiegano ai passeggeri cosa fare in caso di pericolo. “Le zone dell’area verranno divise in quadranti per consentire l’accesso al personale di soccorso sanitario”
Ecco, tutto giusto, ci mancherebbe. Alcune cose non mi sono chiarissime, come il divieto di bottiglie col tappo, ma non sono un tecnico, quindi mi fido. Di sicuro, con tutte le esigenze del mondo, i metal detector sotto la Madonnina sono di una tristezza infinita. E se servono è perché 1500 feriti a Torino ci sono stati, non dimentichiamolo, perché (forse) qualcuno ha tirato un petardo. Cosa succederebbe con una bomba o con un coltello non lo sappiamo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,