Milano 10 Giugno – Quasi otto chili di droga li aveva nascosti nella camera da letto che aveva subaffittato insieme ad altri ragazzi. Poco meno di altri due li aveva lasciati nella casa in cui ufficialmente risiedeva. Non aveva utilizzato alcuna precauzione particolare – se non “pressare” la marijuana sottovuoto per evitare che i coinquilini potessero sentire l’odore -, probabilmente perché si sentiva al sicuro e al riparo da ogni sospetto. Però, nonostante una fedina penale immacolata, la polizia è arrivata a lui e lo ha fermato.
Un ragazzo italiano di trentacinque anni, incensurato, è stato arrestato giovedì sera dagli uomini della Squadra Mobile di Milano con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le strade dei poliziotti e dell’uomo – un organizzatore di eventi e concerti -, si sono incrociate in serata, quando gli agenti lo hanno visto entrare insieme ad un altro ragazzo nell’androne di un palazzo in zona via Valtellina per poi uscire subito dopo. Il secondo uomo – anche lui trentenne, italiano – è stato fermato in piazza Maciachini e trovato in possesso di trentacinque grammi di marijuana e piccole dosi di hashish. A quel punto, i sospetti degli agenti sono stati confermati e i poliziotti hanno immediatamente bloccato il promoter, fermato in un’auto in piazza Fratelli Bandiera.
Addosso al trentacinquenne gli uomini della Mobile hanno trovato tre grammi e mezzo di marijuana e hashish. Nella sua stanza in zona via Valtellina, invece, i poliziotti hanno scoperto sette chili e mezzo di marijuana – tutti divisi in “panetti” sottovuoto di circa seicento grammi ognuno – e trecentoventi grammi di hashish. Un altro chilo di “fumo” e altri quattrocento grammi di marijuana sono poi stati sequestrati nel lavandino di una casa in via Rucellai, residenza ufficiale dell’uomo.
Il trentacinquenne è stato trovato anche in possesso di oltre seimila euro in contanti e di due cellulari Nokia vecchio modello, senza connessione internet: un particolare, questo, che lascia pensare agli investigatori che il promoter non fosse un “improvvisato”. Gli stessi uomini della Mobile sono convinti che l’arrestato avesse ricevuto soltanto negli ultimi giorni la droga già confezionata, perché nei due appartamenti non sono stati trovati gli strumenti per mettere sottovuoto la marijuana.
La droga sequestrata, all’ingrosso, valeva quasi trentamila euro. Venduta al dettaglio, quindi, avrebbe fruttato molto di più. (Milanotoday)
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