Bastet, la dea gatto che seduceva e incantava gli egizi

Cultura e spettacolo Zampe di velluto

Milano 12 Giugno – Nell’antico Egitto, Bastet era la Gatta sacra che seduceva. Aveva un duplice aspetto, pacifico e terribile insieme: come tutti i felini, era materna e pericolosa, dolce e crudele. Incarnava la sensualità e la dolcezza, il fascino e la generosità, l’amore e la passione, il desiderio e il piacere. In lei convivevano sia il maschile solare sia il femminile lunare, la forza segreta e femminina. Era adorata soprattutto come dea della fertilità.

Nella sua forma di donna gatto, Bastet era benevola e protettrice dell’umanità, mentre nel suo aspetto feroce era nota per le sue collere ed era identificata con Sekhmet, dea della guerra e della medicina. Sekhmet era raffigurata come una donna con la testa leonina.

In Egitto il culto di Bastet raggiunse una diffusione tale che non ci fu casa o tempio senza un gatto. E quando uno di questi felini moriva, il padrone usava radersi le sopracciglia in segno di lutto per l’animale e di rispetto nei confronti della dea. Il gatto era perfino protetto dalla legge, ed era vietato far loro del male o trasferirli al di fuori dei confini del regno. Chi violava tali disposizioni, era passibile di morte. Nonostante le leggi egizie proibissero l’esportazione dei gatti, in quanto animali sacri, i navigatori fenici li contrabbandarono fuori del paese, facendone oggetto di commercio insieme ad altre merci preziose.

Non volendo però credere alla storia del contrabbando dei gatti, è anche probabile che essi fossero imbarcati semplicemente sulle navi per contrastare i topi; ed è possibile che proprio grazie a questi viaggi, essi abbiano infine raggiunto l’Europa. Insomma, l’Europa dovrebbe ringraziare gli antichi egizi per la diffusione che ha avuto il gatto. Infatti, il gatto europeo discende direttamente da quello egizio.

Il gatto vive accanto all’uomo da quando l’agricoltura cominciò a svilupparsi. Quando sorse cioè la necessità di salvaguardare le granaglie dai topi. Se non fosse per i topi, il gatto neppure sarebbe stato addomesticato dall’uomo.

In realtà era anche utile contro i serpenti, giacché risultava vittorioso se si scatenava in una lotta contro di essi. E non va dimenticato che il gatto sapeva anche quali erbe mangiare come antidoto ai loro morsi..

Michela Pugliese

Dal libro ‘Dea di seduzione’ di Michela Pugliese

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