Vietiamo piazza Duomo ai Milanesi perché non abbiamo chiuso le frontiere ai criminali

Milano

Milano 15 Giugno – Capiamoci, chi scrive non pensa affatto che il concerto di Radio Italia sia un diritto intangibile, né che venga prima della sicurezza delle persone. Ma, come al solito, la sinistra riesce a fare dell’ipocrisia la sua caratteristica vincente. I fatti, come riportati da Repubblica:

Visti anche i numeri delle passate edizioni, al concerto di Radio Italia (domenica 18 giugno in piazza Duomo a Milano) si attendevano circa centomila persone. Ma soltanto 23.500 persone potranno entrare in piazza Duomo per assistere al tradizionale concertone che ogni anno apre l’estate musicale milanese. E gli esclusi non avranno neanche la consolazione dei maxischermi nelle piazze e nelle vie adiacenti, perché in quest’occasione non verranno montati. Numero chiuso (d’ora in poi questa sarà la capienza per ogni evento in Duomo) e nessun maxischermo sono le conseguenze delle restrizioni dovute a motivi di sicurezza e di ordine pubblico decise nel corso dell’ultimo comitato che si è riunito in prefettura.

Alcuni punti di analisi, come Repubblica e tutto quell’ambiente ben si guarda dal riportare:

  1. Per la prima volta dalle parti del PD qualcuno deve aver realizzato che quella cosa che hanno sempre guardato schifati, la “sicurezza percepita”, non è una questione psichiatrica. Non è una roba da TSO. È un problema. Soprattutto quando si accompagna ad un altro fenomeno, il terrorismo, che qualcuno ha denunciato spesso, mentre loro minimizzavano. Ecco, non c’era nulla da minimizzare. Il nemico è alle porte, quando non direttamente in casa. E la gente ha paura. C’era il tempo per evitarlo. Ce n’era la possibilità, ma era meglio marciare per chiedere ancora più risorse. Ed oggi siete costretti a mettere i jersey di cemento nelle vie su cui avete manifestato e blindare le piazze in cui avete parlato. Bene, bravi, bis.

  2. Ma tutto questo non basta. Oh, no. Non basta affatto. Questo passaggio lo state facendo con l’aria rassegnata di chi affronta un destino cinico e baro. Ma soprattutto altamente imprevedibile. Sono davvero riusciti a passare dal “spacciate paura infondata” al “c’è un grave pericolo, ma chi avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe arrivato sino a noi, qui?” senza battere ciglio. Io non so se ammirare la loro bravura scenica o pensare al valore di un’intera faccia di purissimo bronzo.

  3. In tutto questo Milano, perché qualcuno ha voluto tenere aperta la porta a chiunque, ha perso il suo salotto. Per Majorino ne sarà valsa sicuramente la pena. Chi scrive non la vede precisamente così. E voi?

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