Guida all’invasione, il nuovo best seller radical chic

Attualità

La notizia non sposterà la vita a nessuno di noi, ma ha in sé qualcosa di surreale. Il riassunto della vicenda ce lo fa Repubblica:

Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini attacca la libreria Feltrinenelli di Como colpevole, secondo il leader del Carroccio in piena campagna elettorale, di distribuire gratuitamente la guida Welcome to Italy ai rifugiati e ai migranti. La guida, pensata proprio per gli immigrati in fuga da guerre e persecuzioni, è stata pubblicata in quattro lingue. La reazione, duissima di Salvini è affidata a Twitter: “Non darò più una lira agli amici dei clandestini. W le librerie piccole e indipendenti” è il messaggio del numero uno leghista.

Ovviamente la Feltrinelli ringrazia della pubblicità e continuerà a pubblicare un po’ quello che vuole. Come è sacrosanto che sia. Esistono però alcuni elementi bellissimi di questa vicenda, che secondo me non sono sufficientemente apparenti in questa vicenda, ma se ci fermiamo a pensarci rendono tutto bellissimo. Primo punto: la guida è fatta per chi fugge da persecuzioni e guerre. Cioè per circa un 3% mal contato del campione complessivo. Per fortuna il libero lo regalano, sennò qualche problema di rapporto costi/entrate si porrebbe. Certo, a meno che “persecuzioni” non si estenda anche all’economia ed al clima. Ed anche in questi due casi, il numero di persone che “hanno perso tutto” in fuga sarebbe certamente limitato. D’altronde il viaggio costa uno sproposito rapportato con le risorse medie di uno che non ha più nulla. Secondo punto, dati alla mano, la stragrande maggioranza di chi arriva in Italy, mica ci vuol restare. Puntano a paesi con un welfare diverso e decisamente più generoso con loro. E con economie che non penzolino sul baratro. Quindi poco se ne fanno di una guida su come restare in un paese di transito. Però, figuratevi se è possibile spiegare alla Feltrinelli che sta gente non ha alcuna intenzione di restare qua e rendere bellissimo e multietnico questo paese. La cosa più spettacolare resta come Salvini e la Feltrinelli abbiano la stessa visione, e su questa litighino così accanitamente. No, non c’è alcuna volontà collettiva di venire in Italia. Né per conquistarla, né per pagarci le pensioni. Ci sono solo centinaia di migliaia di individui che stanno pianificando un salto di qualità nella loro vita. Il problema è il contesto che trovano. E i modi di sfruttarlo che noi gli vogliamo lasciare. Per questo è assurdo far passare l’idea che qui ne vogliamo tanti, tutti quelli possibili. Perché i pochi che si fermano hanno un sacco di parenti al paese. E se gli dici che qui è il Bengodi e che ogni desiderio (loro, sia chiaro) diverrà realtà, farai passare un messaggio esiziale. E lo dico in ottica solidaristica: non potrai più aiutare quel 3% in maniera dignitosa, se continui ad importare di tutto. Ma ovviamente questo non sposterà di un centimetro la posizione della Feltrinelli, che, da impresa, del futuro del paese bene fa a fregarsene e campando sui radical chic, finché questi vanno a ritirare la guida all’invasione è felice. E quindi evviva il libero mercato, che consente alla Feltrinelli di guadagnare con le prospettive distorte della sinistra buonista ed a Salvini di comprare i libri dove vuole e da chi vuole.

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