Lusso e raggiri milionari, anche nomi noti tra le vittime dell’irreperibile “re delle truffe”

Cronaca

Milano 24 Giugno – E’ irreperibile. Alfredo Lindley è riuscito a fuggire, nascosto chissà sotto quale delle sue diciassette alias. I suoi beni – o almeno la parte nota – sono stati invece sequestrati dalla polizia di Stato: una villa di lusso su quattro livelli con box, terreno e un bar a Baranzate (Mi), per un valore complessivo di circa cinquecentomila euro. In casa aveva una Porsche modello Turbo S da oltre duecentomila euro ed una Audi Q7 del valore di oltre novantamila euro.

Lindley, nato in Perù ma di origine slava e gravitante attorno al campo rom di via Monte Bisbino, non è un personaggio nuovo alle cronache. La sua attività criminale comincia già a quattordici anni, nel 1994, quando viene condannato per la prima volta. Ma proseguono di anno in anno: ’95, ’96, ’98 fino ad arrivare al 2010, quando riceve la nona condanna definitiva: a due anni e quattro mesi.

Il ragazzo, oggi trentasettenne, con il tempo si è trasformato in un vero e proprio esperto della truffa alle persone benestanti – e quindi generalmente dal valore ingente – attraverso il noto ‘rip deal’. In pratica, dopo aver adescato la vittima grazie agli annunci di vendita su riviste specializzate, il malvivente offre alla controparte vantaggiosi scambi di valuta o affari ‘irrinunciabili’. La sua abilità dialettica, la location degli appuntamenti, fissati prevalentemente in hotel cinque stelle, gli abiti di alta sartoria che indossa e le auto di lusso con le quali si presenta, Bmw 320, Porsche Cayenne, Audi Q7, sono la trappola perfetta per le sue ‘prede’ alle quali poi vengono consegnate in genere banconote false o fac-simili.

Il venti giugno la Divisione Anticrimine della polizia ha eseguito il decreto emesso dal Tribunale di Milano su proposta del questore di Milano Marcello Cardona. Tutti i suoi beni sono stati acquistati con denaro illecitamente accumulato dal truffatore, che ufficialmente è sempre stato disoccupato.

Tra le sue vittime si annoverano nomi molto noti. Come quello contro la vedova Trussardi, Maria Luisa Gavazzeni. Nel 2009, insieme ad altri tre soggetti, Lindley si era introdotto nell’appartamento della donna in piazza Duse. Dopo essersi arrampicato al secondo piano e aver forzato la portafinestra con un grimaldello, l’uomo aveva asportato la cassaforte contenente gioielli, del valore di due milioni di euro.

L’ultima ‘bravata’ riconducibile a Lindley è del 2014. In un hotel a cinque stelle di Milano accanto al Duomo, ha truffato un cittadino cinese rubandogli due orologi di lusso per un valore di oltre centodiecimila euro. L’anno prima era toccato ad un tedesco. Ma i poliziotti sospettano che l’attività dell’uomo non si sia mai fermata.(Milanotoday)

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