Milano 26 Giugno – Margherite raccolte nel tempo, spettinate dalla vita, ma ancora sorridenti nel ricordo di fantasie perdute. Con la smemoratezza dell’indefinito, con il lampo di un colore, di un viso, con la tenerezza di quel gesto, visto, assaporato, gustato come una ciliegia rossa eppure così leggero da sembrare la carezza di una farfalla. Il gesto d’amore sacro e inviolabile di chi l’ama e ancora vede nei suoi occhi la fierezza e l’inquietudine, la dolcezza e il rimpianto. Accartocciata, contorta quasi fosse un ulivo stanco protende il viso, richiama l’attenzione, offre le margherite spettinate del suo mondo arruffato, surreale e forse a tratti anche bellissimo…come si fa a sapere…come si fa a leggere quei gesti metodici e ripetitivi che sembrano ricamare fiori e margherite. Un’infinità di margherite in un campo lontano, in Sardegna, quando il gioco era gioia e il m’ama-non m’ama prometteva sempre un amore eterno. E in quel mondo fatato, un immaginario di poesia ha inventato una vita parallela, con due bambole a rappresentare l’innocenza di due figlie da amare con tenerezza e dedizione. Le margherite accarezzano ancora i pensieri e i desideri, arruffano la realtà, confondono i tempi e i luoghi, ma stanno là a vegliare che una malattia senza speranza regali ancora la percezione dell’amore e della vita.
Un incontro in una struttura riabilitativa per anziani. Un incontro da ricordare per la purezza dell’amore filiale,
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano