Milano 29 Giugno – Io, ve lo devo confessare, ho ormai paura. Ogni volta che vado in bagno e tiro l’acqua, mi sento in colpa. Temo che questo potrebbe, in qualche modo misterioso, far esondare il Seveso. No, perché ieri, se non è successo questo, ci siamo andati davvero vicini. Questa la cronaca, come riportata da Repubblica, per non essere accusati di faziosità:
Il fiume Seveso è esondato, come previsto e annunciato, nonostante l’ottimismo della mattinata col bel tempo e il fiume che sembrava tranquillo. In realtà, il Seveso non ha contenuto a Milano l’onda di piena che è arrivata dalla Brianza e da Palazzolo con i temporali. Nel tardo pomeriggio, a Niguarda l’acqua è uscita e ha allagato le strade a cominciare da via Valfurva. L’allarme era scattato per tempo, tanto che diverse scuole materne tra il quartiere Niguarda, viale Zara e Fulvio Testi avevano disposto che i genitori andassero a prendere i bambini a mezzogiorno anzichè come al solito al pomeriggio. La piena, a Milano, è arrivata accompagnata dall’acquazzone del pomeriggio che per fortuna è durato poco: questo ha consentito ai tombini di riuscire a drenare l’acqua che arrivava dal Seveso, e il pericolo della semi alluvione è stato scongiurato. L’acqua non è arrivata, infatti, ai piani terra di negozi e abitazioni perché senza la pioggia ha potuto defluire bene nei chiusini aperti senza superare i marciapiedi.
Per fortuna che i tombini erano sgombri! D’altronde non si capisce cosa esattamente dovesse intasarli in piena estate ed in piena siccità. Ma sorvoliamo. Siamo tutti felici perché mezzora di pioggia non ha superato i 30 cm. Di esondazione. Anche se io sarei leggermente più felice se, invece di riaprire i Navigli, ad esempio, si discutesse di come mettere in sicurezza la città. So che si tratta di una preoccupazione egoista e capitalista, ma di avere delle vie d’acquea quando via veglia diventa un canale a cielo aperto alla vigilia di Luglio, francamente, non me ne frega niente. Non so a voi. Ma non è finita, continua Repubblica:
Via Suzzani, via Veglia, piazza Esio, piazza Istria, viale Fulvio Testi – viale Zara in più punti ma non completamente, in entrambe le direzioni – e via padre Luigi Monti sono state chiuse alla circolazione a causa di 30 centimetri d’acqua sull’asfalto che avrebbero potuto provocare anche guai alle automobili. In via Taormina erano state installate le paratie. La polizia locale è giunta sul posto con 58 pattuglie, vigili a piedi a dirigere il traffico e a segnalare con le palette agli automobilisti le alternative obbligate, e 6 mezzi della protezione civile. Sul posto anche l’assessore alla Mobilità Marco Granelli che ha poi via via informato, in diretta sulla sua pagina Facebook, anche la fine dell’esondazione.
Granelli e le inondazioni sono come gli omicidi e la Signora in Giallo. Non è che li provochi, ma di sicuro sono un binomio inscindibile. Tipo i vecchietti ed i cantieri. Io me lo vedo l’Assessore a bordo strada che si lamenta con gli operai perché ai suoi tempi, le cose si facevano diversamente. E poi, perché è un tipo giovanile, corre a postare tutto su Facebook, lamentandosi della pioggia tra un “Kaffèèèèèèè” ed un “Buongiornissimo”. Con un assessore del genere, non vedo cosa ci sia da preoccuparsi.

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,