Designer e makers insieme per rendere gli oggetti più accessibili alle persone con disabilità

Cronaca

In Triennale trenta giorni per scoprire idee e progetti per migliorare la quotidianità delle persone colpite dalla malattia di Huntington

Milano 29 Giugno – Diffondere una nuova cultura del design e del progetto attenta alle diversità motorie e cognitive grazie all’ideazione oggetti, servizi e architetture inclusive, innovative e fruibili da tutti, soprattutto dalle persone colpite dalla malattia di Huntington: è l’obiettivo di “Secondo nome: Huntington. Design for All, Design for Huntington”, la mostra in programma alla Triennale di Milano dal 29 giugno al 30 luglio. L’appuntamento è volto a sensibilizzare il pubblico e ad accendere una luce su questa malattia rara per la quale, ancora oggi, non esiste cura.

La malattia di Huntington è una patologia ereditaria degenerativa del Sistema Nervoso Centrale che colpisce le persone tendenzialmente tra i 30 e i 50 anni andando a modificarne completamente le abitudini quotidiane, le capacità cognitive e l’autonomia, poiché è caratterizzata da movimenti involontari patologici, gravi alterazioni del comportamento e un progressivo deterioramento cognitivo. In Italia si stima che esistano 150.000 persone colpite direttamente o indirettamente dall’Huntington.

La mostra è articolata in due sezioni: una dedicata ai progetti dei vincitori del concorso under 35 “…ma così è la vita!Junior design contest”, l’altra ai progetti di designer, come Alessandro Guerriero, Lorenza Branzi e Nicoletta Morozzi, Lorenzo Damiani e Brian Sironi – solo per citarne alcuni chiamati a confrontarsi con la gestualità istintiva dei malati e con la loro forza quotidiana – raccontate in diversi scenari domestici. I designer hanno riflettuto sulla malattia di Huntington, su implicazioni psicologiche e pratiche del vivere, su una diversità che, con sfumature diverse, ognuno di noi potrebbe dover affrontare nel corso della vita. I progetti esposti rispettano infatti le necessità della malattia, ma parlano di gesti, di emozioni, di delusioni, di paure, di speranze quotidiane.

  Foto 1 e foto 2 dei progetti in mostra

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