Milano 30 Giugno – Basta. Davvero, non se ne può più. No, Beppe, dei tuoi sentimenti non ci interessa nulla. Io capisco che la situazione sia pesante, capisco ed approvo l’idea che tu voglia andare avanti, perché nessuno dovrebbe dimettersi per un’inchiesta. Se sa di essere innocente, almeno. Ma non è nemmeno umanamente possibile pensare che ogni volta che qualcuno gli chiede qualcosa su Expo debba ripartire la lagna sul fatto che il mondo ce l’abbia con lui.
“Non sono io che mi sto sottraendo al dibattito ma mi sembra veramente ingiusto nei miei confronti, prima che politicamente, umanamente, con tutto quello che ho fatto per Expo, essere sottoposto a questa pressione”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, parlando della nuova ipotesi di reato a suo carico nell’ambito dell’indagine sugli appalti di Expo.
“Continuo a dire che non commenterò, ma segnalo a chi chiede la mia presenza in Consiglio comunale che mi dicono che la documentazione dell’indagine è composta da alcune migliaia di pagine, che io non ho ancora in mio possesso – ha aggiunto -.
Quindi non mi sottopongo a un dibattito in cui dovrei essere tecnico. Vado a dire che sono dalla parte della ragione? Non mi sembra una cosa saggia. Non avendo avuto nemmeno la possibilità, con i miei legali, di leggere le carte. È solamente ingiusto”, ha concluso Sala.
Capiamoci. Sì, sei proprio tu, caro Sala, che ti sottrai al dibattito. Perché le stesse cose che dici qui, le potevi pure riferire in Consiglio. Il messaggio di fondo, almeno nella prima parte, è del tutto condivisibile: non si può essere tenuti a rispondere per fatti che si ignorano e nascono da una fuga di notizie. Ok, va bene, lo abbiamo capito. Siamo un po’ tardi, da queste parti, ma ci arriviamo. Il problema è che i comunicati stampa hanno dei notevoli problemi. Il primo dei quali è che non ammettono replica diretta, ma solo differita. Il che è un vulnus istituzionale, quando ti devi confrontare con un organo elettivo. Non ti piacciono le domande che potrebbero esserti fatte? Succede. La vita è ingiusta, notoriamente. Ma devi fartene una ragione. Soprattutto, sarebbe estremamente gentile se la smettessi di rinfacciarci i presunti sacrifici che hai dovuto fare per essere due anni al di sopra della legge, aver amministrato uno degli Enti più prestigiosi in Italia e poi essere candidato Sindaco a Milano non sono un supplizio. Soprattutto perché il tuo non è volontariato. Non sei una dama di carità e, come è giusto, non prendi lo stipendio di un minatore. Quindi, i tuoi sentimenti feriti, lasciamoli agli ambiti più familiari, personali ed intimi. E come ebbe a dire il comandante De Falco, torni a bordo, c….!
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,