E’ stata presentata ieri in Regione un’interrogazione, a cura della Consigliera Marangoni (Lista Maroni) ed indirizzata all’Assessore Gallera, per chiedere di fare controlli nelle scuole su abuso di stupefacenti ed alcool. Dichiara la consigliera:
“I programmi di prevenzione attuati nelle scuole consentono di raggiungere i giovani in un’età in cui non hanno ancora consolidato comportamenti devianti, attraverso l’acquisizione di informazioni, conoscenze ed abilità comportamentali utili al mantenimento e al miglioramento della propria salute. Ritengo che con la collaborazione delle Ats, aziende sanitarie, e dell’ufficio scolastico regionale, si possa elaborare un’efficace campagna di prevenzione. Il test antidroga sul capello, oltre a costituire uno strumento predittivo per l’identificazione precoce dell’uso di queste sostanze, potrebbe rappresentare anche una valida azione per fare prevenzione e deterrenza”.
A questo risponde l’Assessore Gallera:
“Possiamo verificare se esista la disponibilità, in alcune realtà scolastiche, di realizzare questo progetto, con il coinvolgimento delle famiglie che mira chiaramente a un’azione di mero carattere dissuasivo nei confronti dei ragazzi. Entrando nel merito della richiesta del test antidroga/alcol da effettuare sui ragazzi delle scuole medie e superiori – ha aggiunto – ad oggi questa pratica viene effettuata solo in relazione a situazioni già accertate di abuso di sostanze che creano dipendenza”.
Consentitemi di spiegare perché questa risposta è l’apice del liberalismo di fronte ad una richiesta chiaramente provocatoria. Dunque, il test del capello ha due principali difetti: 1. O è a sorpresa, ed allora viola una sfilza di principi, prima che di leggi, ed è chiaramente qualcosa che confina con l’illiberalità più spinta 2. O è annunciato, ed allora è inutile. Vero che si parla di uno storico, ma si consente agli studenti di attrezzarsi. In ogni caso, l’Assessore, potendo rispondere solo sì o no, ha dato sicuramente la risposta migliore: se qualcuno vuole applicare questa misura, volentieri. Detto in altri termini: diamo la possibilità all’autonomia scolastica di funzionare. Se qualche scuola ci tiene davvero, perché negarglielo? Di sicuro non ci saranno crociate. Ovviamente queste finezze con la sinistra sono sprecate, infatti i compagni non hanno capito nulla. O hanno capito anche troppo, temendo che i dati che ne fossero emersi avrebbero convalidato i numeri da emergenza, rinviando così l’approvazione della legge sulla droga di Stato che stanno così duramente forzando in Parlamento. Nel dubbio possiamo dire, con certezza, che tra i due opposti estremismi, l’Assessore si è mosso con equilibrio. E non era facile.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,