Milano 6 Luglio – Mezzo chilo di cocaina nascosta in un presepe peruviano trasportato da Lima a Milano nel bagaglio di una badante incensurata. Oppure imboscata nelle batterie delle automobili o, ancora nei pacchetti di caramelle e cioccolatini. Sono i nascondigli scoperti nell’operazione antidroga ‘Gringo’ che la squadra Mobile di Milano ha portato avanti fino a quando non è arrivata a individuare due gruppi di trafficanti che si muovevano seguendo due canali di importazione: in aereo dal Perù e in auto dall’Olanda.
Il primo gruppo era composto da 15 sudamericani (tra peruviani ed ecuadoregni), il secondo da cinque calabresi e da un marocchino che ‘trattava’ principalmente hashish, infatti gliene sono stato sequestrati 20 chili.
I peruviani preferivano il trasporto aereo, facendo viaggiare la cocaina compressa in oggetti di artigianato in legno – oltre ai presepi, ad esempio, anche un portapenne – da personaggi incensurati e la facevano ‘atterrare’ in aeroporti ‘minori’ come Bologna, Chiari, Nizza e, in un caso eccezionale, Linate. Il capo di questo gruppo è un peruviano proprietario di un ristorante a Milano, che ora si trova agli arresti domiciliari.
Gli arrestati italiani sono invece una donna di 57 anni, un 35enne considerato il capo e detto “Gringo”, un altro uomo di 35 anni e uno di 47: tutti delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza, ma residenti da sempre a Milano. L’ipotesi degli investigatori della Mobile, guidata nell’operazione dai dirigenti Serena Ferrari e Domenico Balsamo, è che questo gruppo cercasse di accreditarsi per i traffici in Lombardia: i cinque si appoggiavano a un broker, anche lui peruviano, che era stabile in Olanda e organizzavano i trasporti via terra facendo passare i carichi talvolta dal sud come a Reggio Calabria, e nascondendola nella base delle batterie per le automobili.
In totale nel corso dell’operazione, che nasce come una costola della ‘Rubens’, eseguita a novembre 2016 e terminata con 45 arresti, sono stati sequestrati 15 chili di cocaina in 8 aeroporti fra cui anche quello di Lima. Non solo: in flagranza era o state già prese 17 persone di cui una nella capitale peruviana
e una Nizza. Delle 21 ordinanze eseguite grazie anche alla collaborazione delle questure di La Spezia, Bologna, Parma e Pesaro, 14 sono state eseguite in carcere (3 erano già dentro per arresti precedenti) e 7 con obbligo di dimora e di firma; alcuni destinatari sono all’estero. I provvedimenti sono stati chiesti dal pm Maurizio Ascione e convalidati dal gip Carlo De Marchi; è stata necessaria la collaborazione anche della direzione centrale dei servizi antidroga. (Repubblica)
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