Ai giovani PD fa paura la verità

Attualità

Milano 9 Luglio – Non è una cosa nuovissima. Succede, e viene documentato, da venticinque secoli. Venticinque secoli non sono pochi. Ne parla Platone, attribuendo il racconto del mito al maestro Socrate. Si tratta della caverna. Il Mito della caverna, per essere precisi. Immaginate tre giovani. Nati e cresciuti in una grotta. Abituati a vedere solo delle ombre proiettate sulla parete. Poi, un giorno, uno di loro viene portato fuori e gli viene mostrato il mondo. Quando il compagno torna per raccontare quel che ha visto, i suoi compagni sono sconvolti. Egli afferma, infatti, che tutto ciò che conoscono è una menzogna. Irati, i compagni lo lapidano. Ecco, i giovani del PD hanno reagito così a Renzi che gli spiegava che sull’immigrazione il loro mondo era una menzogna. E, non potendo lapidar eil segretario che si erano votati, quelli di Milano hanno scritto questa lettera per chieder ele dimissioni dell’ufficio comunicazione. Perché? Perché aveva avuto il coraggio di diffondere una riflessione del segretario. Il tema? Non possiamo salvarli tutti. Qui un estratto dal testo:

Questa lettera – scrivono i Giovani democratici – nasce dalle perplessità e dall’imbarazzo di tanti militanti, rappresentanti del partito, amministratori locali, che non possono più stare in silenzio di fronte ad alcuni post apparsi sulle pagine e sugli account ufficiali del nostro Partito nelle ultime settimane. La misura è ormai colma. Siamo consapevoli del ruolo significativo che la comunicazione politica riveste specialmente in una fase come questa, in cui la competizione aspra fra le forze politiche e l’urgenza di ottenere risultati certi in tempi sempre più brevi ci consegnano a una condizione di perenne campagna elettorale. Allo stesso modo, ci rendiamo anche contodel fatto che il nostro partito si è mosso con un certo ritardo nell’affrontare il nodo della comunicazione digitale.

“Lo sappiamo e lo abbiamo sottolineato più volte – continuano i giovani dem – proprio perché siamo particolarmente sensibili al tema facendo parte di una generazione che si interfaccia quotidianamente con i social network. Tuttavia, troviamo inaccettabile che dichiarazioni di un certo tenore provengano dai nostri canali ufficiali, svilendo il senso e la complessità dei temi trattati. Per questo chiediamo che il segretario e la sua segreteria intervengano sostituendo dall’incarico coloro i quali si occupano di gestire la comunicazione nazionale del partito, la cui identità peraltro non è mai stata chiarita”

Una bella lettera in cui non si nomina mai il problema. Non si tocca l’essenza. Persino ripetere quel messaggio (non possiamo salvarli tutti) crea in loro orrore e raccapriccio. Non ce la fanno proprio. Così, pietre in mano, prendono di mira i responsabili comunicazione. Per avere avuto il coraggio di minare le certezze, il mondo delle ombre. E, assetati di sangue, proteggere la confortevole menzogna in cui si cullano da qualche decennio. Applausi, non c’è che dire.

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