Malpensa: 145 cinesi denunciati, si fingevano turisti per comprare beni di lusso senza Iva

Cronaca

La truffa ammonterebbe a circa 720mila euro

Milano 9 Luglio – Risiedevano in Italia ma esibivano passaporti stranieri al fine di riscuotere illecitamente il rimborso dell’Iva: 146 persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Malpensa (Varese) per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato in materia di “tax free”, a seguito di un’indagine coordinata dalla Procura di Busto Arsizio (Varese).

Secondo quanto emerso nell’indagine, i denunciati, tutti di nazionalità cinese ma residenti stabilmente in Italia, acquistavano beni di lusso di note griffe nazionali ed internazionali, spacciandosi per turisti, ed esibendo il passaporto. Quindi con l’apposito modulo rilasciato dagli esercizi commerciali si presentavano all’ufficio ‘tax refund’ di Malpensa, dove ottenevano il rimborso previsto per i viaggiatori residenti al di fuori dell’Unione Europea, a volte mostrando anche biglietti aerei falsi. Una frode che sarebbe costata alle casse dello Stato circa 720mila euro di Iva non pagata.

I denunciati nell’indagine ‘Red Channel’ della Guardia di Finanza di Malpensa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato in materia di tax free. Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, gli indagati rivendevano poi la merce acquistata con il raggiro su una piattaforma informatica, sui cui profitti sono ancora in corso accertamenti.
I beni di lusso venivano acquistati in noti outlet sul territorio nazionale, vicino ai quali alcuni degli indagati avevano affittato appartamenti per gestire la rete di acquisto. Durante le indagini le fiamme gialle hanno sequestrato un’auto, denaro contante, carte di credito, capi di abbigliamento e accessori griffati, computer e centinaia di fatture, scontrini fiscali, ricevute di versamenti bancari e ricevute ‘tax free’.(Repubblica)

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