Prima volta in Europa. Il cuore nuovo del pitbull Filippo

Scienza e Salute Zampe di velluto

Miracolo a Novara: delicato intervento chirurgico su un cane affetto da patologia cardiaca 

Filippo, un amatissimo Pitbull di 2 anni affetto da una rara e grave patologia cardiaca, presente già alla nascita, non riusciva ad avere la necessaria ossigenazione del sangue per nutrire gli organi del suo corpo. Raffaella D’Agostino della provincia di Bergamo, mamma di Mimi una barboncina di dodici anni e di Tommaso un bel gattone di due, quando si è trovata di fronte la malattia di Filippo il suo cucciolo di pitbull ha deciso di non arrendersi. «Filippo non poteva correre e giocare -racconta Raffaella -al minimo sforzo diventava blue non respirava: la sua vita non sembrava aver nessuna possibilità. Non mi sono mai fermata nella ricerca di soluzioni e dopo un lungo screening delle cliniche del nord Italia, ho conosciuto il dottor Oriol Domenech responsabile di Cardiologia dell’Istituto Veterinario di Novara. Lui ha immediatamente risposto alla richiesta di sicurezza che cercavo ed ho deciso di scegliere la strada dell’intervento, delicato e difficile e soprattutto in assoluto il primo a livello europeo». Due anni di studi e sperimentazione hanno consentito all’equipe di Cardiochirurgia del centro specializzato nella cura degli animali di salvare la vita a Filippo, utilizzando per la prima volta in Europa una tecnica di intervento cardiochirurgico altamente innovativa.

Filippo con la sua padrona

Un lavoro unico al mondo reso praticabile grazie alla collaborazione tra i servizi di Diagnostica per immagini, Cardiologia, Cardiochirurgia e Terapia intensiva, risolvendo un caso molto complesso di patologie cardiache plurime sull’animale ricoverato. Due sono stati, in pratica, gli interventi: il primo di emodinamica e il secondo di cardiochirurgia, svolto in circolazione extracorporea dall’equipe dell’Istituto Veterinario di Novara. Il pitbull, affetto da una malformazione dell’atrio destro associata ad un difetto interatriale con passaggio di sangue non ossigenato nella circolazione arteriosa sistemica. Filippo era affetto, inoltre, da una patologia a carico dell’arteria polmonare chiamata stenosi polmonare che peggiorava la sua situazione clinica riducendo ulteriormente l’ossigenazione sanguigna. Il cane era dimagrito molto a causa di questa malattia e si affaticava con grande facilità. È stato sottoposto a due interventi a distanza di due mesi l’uno dall’altro, utilizzando una tecnica mai sperimentata prima con successo in Europa, a cuore non battente e servendosi di una macchina cuore-polmone che sostituisce le funzioni vitali degli organi nel corso dell’intervento. Il primo intervento è stato svolto dal cardiologo Dott Oriol Domenech che tramite l’utilizzo di un catetere a palloncino ha migliorato il problema della stenosi dell’arteria polmonare creando così le condizioni per poter intervenire a livello cardiaco all’equipe cardiochirurgia. A due mesi di distanza dal primo intervento, e segnatamente il 21 gennaio 2017 l’equipe di cardiochirurgia del Dott. Stefano Nicoli, coadiuvata dall’anestesista Vincenzo Rondelli ha corretto la patologia cardiaca complessa ristabilendo il normale circolo ed una corretta ossigenazione del sangue. L’intervento si è svolto a cuore non battente con l’utilizzo della macchina cuore-polmone in grado di sostituire le funzioni vitali dei due organi durante l’operazione chirurgica: in questo modo il cuore può essere fermato con una soluzione apposita, e il chirurgo ha il tempo necessario per intervenire. «È un grande passo per la medicina veterinaria, un’altra arma a nostra disposizione per salvare pazienti critici -racconta il dotto Oriol Domenech, responsabile del dipartimento di cardiologia dell’Istituto Veterinario di Novara -e dare molte speranze alla chirurgia veterinaria». Filippo è tornato a casa a Bergamo, con i fratellini Mimi e Tommaso e mamma Raffaella e gode di ottima salute circondato dall’affetto dei suoi familiari. Grazie a questo intervento Filippo potrà continuare a vivere e correre felice, portando la speranza anche a tutti quegli amici a quattro zampe che, come lui, sono nati con gravi patologie cardiache, ma che potranno oggi essere curati in un mondo che con la tecnologia e la ricerca migliora per tutti, quattro zampe compresi.

LUCIA LEONESSI (Libero)

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