Milano 13 Luglio – Ha ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali, dopo 5 anni e mezzo di carcere minorile, Remi Nikolic, il giovane nomade che nel gennaio 2012, quando non aveva ancora 18 anni, a bordo di un suv travolse e uccise l’agente di polizia locale Niccolò Savarino, a Milano, e venne arrestato in Ungheria. Lo ha deciso il Tribunale per i Minorenni di Milano accogliendo l’istanza dell’avvocato David Russo. Nikolic, che ha 23 anni, è stato condannato in via definitiva per omicidio volontario a 9 anni e 8 mesi.
Nel carcere minorile Beccaria di Milano in questi anni il ragazzo ha studiato, partecipato ad una serie di attività formative e svolto anche il lavoro esterno in un’associazione teatrale. La Cassazione nell’aprile del 2015 aveva confermato la condanna a 9 anni e 8 mesi per Nikolic. Era stata, dunque, confermata dalla Suprema Corte la sentenza del dicembre 2013 con cui la sezione minorenni della Corte d’Appello di Milano aveva ridotto la pena per l’imputato, assistito dal legale Russo, portandola dai 15 anni, che gli erano stati inflitti in primo grado dal Tribunale per i Minorenni, a 9 anni e 8 mesi.
“È una vergogna che un efferato assassino possa riprendere una vita fuori dal carcere dopo soli 5 anni”. Così l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza, ha commentato in una nota la notizia dell’affidamento ai servizi sociali di Remi Nikolic. “Quello dell’agente Savarino è stato un crimine estremamente feroce, di una violenza inaudita, con una fuga all’estero per sfuggire alla giustizia e alle responsabilità, fermata solo dalla prontezza e dal lavoro di indagine della Polizia Locale – ha concluso -. Quanto meno mi sarei aspettata che l’omicida, che non ha avuto nessun rispetto per la vita umana, scontasse la pena, già poco severa, nella sua totalità”. (Ansa)
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