Milano fuori controllo, cittadini inermi di fronte a ogni sorpruso.

Fabrizio c'è Milano
Milano 18 Luglio – Tante immagini raccontano la totale anarchia di una Milano dove le regole non sono fatte rispettare. Quindi una Milano che perde la sua identità storica di città civile, ordinata e libera perché sicura.
C’è l’uomo col batacchio fuori che si aggira nei giardini di Piazza Repubblica, c’è l’ennesimo accoltellamento di poliziotto  in Stazione (per intervenire lì ricordarsi di avvisare il Sindaco). Ma c’è anche una storia meno nota.
A San Siro, mentre è in corso un festival del Centro sociale il Cantiere, non autorizzato e del tutto illegale, un gruppo di giovani del centro sociale decide di dedicarsi a fare Murales.
Lo fanno in Piazza Selinunte e in Via Gigante. Qui vengono sorpresi da un uomo che è fra i proprietari dell’immobile. A costui i bravi ragazzi raccontano di avere un permesso del Comune in quanto il marciapiede è suolo pubblico (ma l’edificio no).
Poiché la preparazione del murales rivoluzionario dura mezza giornata, l’uomo ha il tempo di chiamare la Polizia, che risponde di chiamare i Vigili, e appunto i Vigili Urbani.
Questi ultimi prendono tempo, danno informazioni sbagliate, e non intervengono. Pur essendo stata inaugurata da qualche giorno una postazione mobile in piazza Selinunte.
Insomma tu sei contribuente e proprietario di un bene, qualcuno facilmente identificabile te lo imbratta, tu chiami polizia e vigili e in mezza giornata nessuno interviene a far applicare la legge.
Questa è la legalità di Milano ai tempi di Giuseppe Sala e Carmela Rozza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.