Milano 21 Luglio – La Guardia di Finanza ha chiesto alle autorità fiscali svizzere gli elenchi relativi ai beneficiari italiani delle polizze assicurative del Credit Suisse al centro di una indagine per frode fiscale chiusa nell’ottobre scorso con un accordo in base al quale la società si è impegnata a versare 109 milioni di euro al fisco italiano.
Le polizze assicurative secondo l’accusa, sarebbero state soltanto un escamotage studiato da funzionari della banca svizzera per consentire a clienti italiani di portare denaro oltre il confine e nasconderlo all’erario.
La richiesta della guardia di finanza rientra “nei nuovi canali di cooperazione internazionale tra l’Italia e la Svizzera”, in forza dei quali le Fiamme gialle hanno “richiesto alle Autorità fiscali elvetiche informazioni in ordine ai titolari dei rapporti finanziari esteri emersi nel corso delle indagini di polizia giudiziaria svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano nei confronti del Gruppo Credit Suisse”, recita una nota mattutina.
Al termine dell’analisi dei dati svolta dalla Guardia di Finanza con l’Agenzia delle Entrate, sono stati finora identificati i titolari di 3.297 polizze, la maggior parte dei quali già destinatari di contestazioni degli uffici finanziari concluse con la riscossione di circa 173 milioni di euro per imposte, sanzioni e interessi. La nuova richiesta riguarda gli effettivi beneficiari italiani tuttora non compiutamente identificati, titolari di ulteriori 9.953 posizioni finanziarie, per un ammontare complessivo di 6.676.134.954 euro.
L’iniziativa della Guardia di Finanza deriva dagli esiti dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, conclusa, tra l’altro, con il “patteggiamento” della banca in relazione al reato di riciclaggio.
(Huffington Post)
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