Destituito Capitano “Ultimo”?

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Milano 22 Luglio – Con un provvedimento che ha pochi precedenti nella storia dei Servizi, il direttore dell’Aise, l’agenzia per la sicurezza esterna che dal 2007 ha preso il posto del Sismi, ha “rimosso” questa settimana il colonnello Sergio De Caprio, alias il capitano Ultimo, e 20 suoi stretti collaboratori.

La notizia era stata anticipata ieri dal quotidiano romano Il Tempo.

Il generale Sergio Manenti, con un provvedimento d’urgenza ad effetto immediato, ha disposto dunque la “restituzione” (termine tecnico per indicare il ritorno del personale dei Servizi all’Amministrazione di provenienza) al comando generale dell’Arma dei Carabinieri di De Caprio e dei suoi uomini, quasi tutti marescialli.

Fonti dell’Intelligence attribuiscono la decisione di Manenti alla vicenda Consip. Ovvero al fatto che Ultimo e i suoi, nonostante fossero in forza all’Aise, avrebbero continuato a collaborare alle indagini fatte da alcuni loro ex colleghi del Noe, in particolare da Giampaolo Scafarto, il capitano che lavora a stretto contatto con il pm di Napoli Henry Jonh Woodcock. “Il tutto – sempre secondo quanto si apprende da ambienti vicini ai Servizi – a totale insaputa di tutti i vertici del comparto, creando di fatto la fine del rapporto di fiducia”.

Manenti, dicono alcuni suoi collaboratori, non ha preso bene il clamore mediatico suscitato dalla vicenda.

I Servizi, che in Italia da sempre vivono con il condizionamento di essere “deviati” devono avere nella riservatezza il primo impegno istituzionale

Nell’ambito del procedimento penale aperto dalla procura di Roma sulla fuga di notizie legata all’indagine Consip era emerso, infatti, che Scafarto comunicava a mezzo whatsapp ai suoi ex colleghi ora in forza all’Aise gli sviluppi investigativi dell’inchiesta che vede indagato anche il padre di Matteo Renzi.

Sergio De Caprio e la sua squadra di fedelissimi erano transitati l’anno scorso all’Aise dopo un lunga permanenza al Noe, il reparto speciale dell’Arma che si occupa di tutela ambientale.

Ultimo aveva rivoluzionato in questi anni il target investigativo del Noe, concentrandosi quasi esclusivamente sulle indagini per reati contro la Pubblica Amministrazione.

La storia professionale di De Caprio, va ricordato, è alquanto particolare. Dalla fine degli anni in forza al Ros, altro reparto investigativo di punta dell’Arma, nel 1993 catturò a Palermo con la sua squadra Totò Riina. Evento che gli procurò fama ma anche molte invidie e gelosie fra i suoi colleghi.

Da sempre legato al generale Mario Mori che del Ros è stato comandante, trasferito quest’ultimo, la carriera di Ultimo è stata caratterizzata da frequenti attriti con i vertici del comando generale dell’Arma.

Trasferito con i suoi uomini al Noe, vi portò il suo contributo esperenziale soprattutto in fatto di tecniche investigative, con il massiccio ricorso alle intercettazioni telefoniche ed ambientali.

L’anno scorso, quindi, l’ultimo trasferimento, all’indomani, appunto, della pubblicazione dell’ormai celebre intercettazione tra Matteo Renzi e il generale della Gdf Carmine Adinolfi con pesanti apprezzamenti su Enrico Letta, effettuata nell’ambito dell’indagine Cpl Concordia, condotta sempre da Woodcook.

In molti videro questo trasferimento all’Aise come il classico promoveatur ut amoveatur.

Per un “cavillo” Ultimo è rimasto colonnello. Pur avendo condotto brillanti attività investigative, non avendo comandato un comando provinciale o reparto paritetico, a differenza dei suoi colleghi di corso non è stato mai portato in avanzamento al grado di generale.

Ora, dunque,  il ritorno nell’Arma.

Cosa deciderà il comandante generale Tullio Del Sette, fra l’altro indagato dallo stesso Noe sempre nell’ambito dell’indagine Consip, non è dato sapere.

Ma chi conosce bene le dinamiche di viale Romania è pronto a scommettere su come finirà, molto probabilmente, questa vicenda: la squadra di Ultimo sarà smembrata, una “diaspora” in reparti che non svolgono alcuna attività investigativa. Qualcuno, dopo decenni, tornerà anche ad indossare l’uniforme.

 In serata è giunta da De Caprio e i suoi questa nota.

“A seguito di reiterate e diffuse insinuazioni e manipolazioni della realtà apparse su diversi organi di stampa, abbiamo consapevolmente deciso di rientrare nell’Arma al fine di evitare strumentalizzazioni sul nostro operato, sempre corretto,da parte di chiunque, per tutelare l’integrità dell’Aise nella sua interezza e per l’amore che ci lega all’Arma dei Carabinieri“. “Da questo momento – aggiunge Ultimo – diamo mandato ai nostri legali di affrontare le strumentalizzazioni e le insinuazioni che vengono diffuse, nelle sedi più opportune”.

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