Milano 23 Luglio – Un poliziotto accoltellato e una vigilessa aggredita con una bottiglia. 3 balordi che aggrediscono dei ragazzi di ritorno dai concerti. E poi centinaia di sbandati che dormono nei dintorni mentre di giorno rom e spacciatori disturbano turisti e passeggeri.
Sala, incalzato dall’indignazione popolare, risponde con la solita filosofia buonista.
“Rifaremo la piazza Duca d’Aosta, Largo 8 novembre e Piazza Luigi di Savoia” coi soldi di noi contribuenti naturalmente.
Maran aggiunge che chiederanno a Grandi Stazioni di fare di più e la Rozza aggiuge la sua ricetta: ” mettiamo la movida in Via Vittor Pisani”.
Insomma questi signori hanno letteralmente rimosso il vero problema: la stazione e i suoi dintorni sono così perché l’Italia è un paese invaso da clandestini. E Piazza Duca d’Aosta è così perché grazie al loro irresponsabile buonismo accogliente Milano è il Comune che più collabora con le prefetture per accogliere profughi e migranti, attirando sempre più sbandati nel tentativo di svuotare il mare con un secchiello!
Aggiungiamo che la sinistra non vuole rimpatriare nessuno e che è contraria a realizzare i CIE dove rinchiudere i più pericolosi fra i clandestini.
Ecco perché non serve rifare le aiuole della piazza o obbligare i commercianti a tenere aperto più tardi.
Per bonificare la Centrale serve chiedere al Governo di cambiar politica e fermare l’invasione e serve un Sindaco che chieda al Prefetto più espulsioni vere e rimpatri.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.