I rilevatori di velocità aumenteranno, ma dovranno essere sempre visibili. Una norma consentirà di superare i ciclisti, ma soltanto se c’è un metro e mezzo di spazio laterale
Milano 24 Luglio – In pratica non si potranno più sorpassare i ciclisti. In teoria il divieto scatterà “solo” quando la distanza laterale di sicurezza non supera il metro e mezzo, ma a conti fatti è un alt definitivo: se incappate in una bicicletta sulla statale mentre tornate a casa mettetevi l’anima in pace e togliete il dito dalla freccia a sinistra. Potrebbe costarvi caro.
È al vaglio del Parlamento, infatti, un disegno di legge per le due ruote a pedali: non potranno più essere superate se non a determinate condizioni. Altrimenti il rischio è quello di incappare in una sanzione amministrativa, cioè in una multa, e pure salata: da 163 a 651 euro. Certo, con la sicurezza al volante non si scherza. E ci mancherebbe pure. Se le recenti statistiche parlano di una vera e propria ecatombe sulle strade dello Stivale quando in pista -letteralmente – ci sono mountain bike e ciclo amatori della domenica (all’anno vittime e feriti della bici sarebbero, rispettivamente, 250 e 16 mila), adesso i politici corrono ai ripari. Ma, al solito, lo fanno nel peggiore dei modi: scrivendo una legge che in concreto rallenterà carreggiate e viabilità.
Sotto i riflettori è finito l’articolo 149 del codice della strada, anzi il suo comma 2-bis che tratta proprio di distanze di sicurezza tra i veicoli. La modifica, che porta la firma del senatore Gal Michelino Davico il quale ha già convinto sessanta colleghi, è attualmente in discussione alla commissione Trasporti della Camera. Dovesse entrare in vigore sarà una piccola rivoluzione alla circolazione. Si scrive “salva-ciclisti” ma si legge “ulteriore caos per gli autisti”. Intendiamoci: la buona fede della norma non si discute. Per ciclisti conclamati, pedalatori improvvisati e bikers professionisti le strade italiane stanno diventando fonte di preoccupazione. Non a caso il ddl in questione è spalleggiato da tutti gli atleti agonistici del settore che lamentano come, oggi, i sorpassi avvengano”a distanza eccessivamente ravvicinata”. Il punto è che si rischia di passare da un estremo all’altro, con una colonna di macchine che arrancano appresso alla bicicletta di turno. Non proprio una pensata geniale, ecco.
C’è poi un altro aspetto da tenere in considerazione: le dimensioni (reali) delle strade italiane. C’è chi ha provato a misurarle e, a occhio e croce, giura si possa parlare di tre metri: carreggiate, guard-rail e segnaletica incluse. Lo spazio, insomma, non è immenso: e di sicuro, nella maggior parte dei casi, non consente la convivenza (a distanza di sicurezza) tra un autovettura e una bicicletta. E però niente, dai tornanti di montagna alle stradine a picco sul mare il divieto sarà tassativo. Non serve neanche una bindella per capire che carreggiate così ampie da garantire una distanza laterale di 1,5 metri per parte sono presenti, praticamente, solo in autostrada. Dove, però, per forza di cose i ciclisti non ci posso arrivare. Se poi ci mettete le buche che hanno trasformato il marciapiede del quartiere in una fetta simil groviera, il ciglio stradale che pare un cratere lunare un po’ ovunque e la manutenzione che non sempre è opera degna di questo nome, il quadro è completo.Forse più che mettere mano al codice della strada sarebbe il caso di aggiustare l’asfalto. Ce ne guadagnano anche le biciclette.
Ma non è tutto. Perché il ministro dell’Interno ha deciso una stretta contro le violazioni del Codice della Strada per via degli incidenti stradali in aumento. Nel mirino quei comportamenti che sono ormai tra le cause principali degli incidenti, oltre all’eccesso di velocità: distrazione per l’uso di telefonini e smartphone, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e del casco. Tutto qui? No. La direttiva Minniti, emanata il 21 luglio, prevede l’aumento degli Autovelox che non potranno restare nascosti. E c’è da tremare lo stesso.
Claudia Osmetti (Libero)
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