Detrazioni fiscali. Ecco perché cani e gatti sono un vero affare

Zampe di velluto

Nella dichiarazione dei redditi si possono scaricare il 19%delle spese per gli animali . Dai costi per il medico agli acquisti alimentari, tutto è rimborsabile .

Roma Dalle cure veterinarie alle spese per il sostentamento di animali, sono diverse le agevolazioni riservate ai proprietari degli amici a due e quattro zampe, in grado di tutelare la salute delle proprie tasche da una parte e di aderire a vere e proprie opere di bene dall’altra. Anche nel 2017, infatti, nella propria dichiarazione dei redditi si possono indicare spese relative all’acquisto di medicinali per cani e gatti, pappagalli, coniglietti, criceti e per qualsiasi altro animale tenuto a scopo di compagnia o destinato alla pratica sportiva. Ma non solo: nel modello è possibile inserire anche spese mediche generiche,compre se quelle per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche.

E proprio come per i farmaci destinati all’uomo, anche per quelli veterinari non è più necessario conservare la prescrizione del medico, ma occorre che lo scontrino riporti la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati. Ma a quanto corrisponde il «ticket sanitario»? La massima detrazione ottenibile ammonta a circa 49 euro, pari al 19% del tetto di spesa dichiarato. Eppure le possibilità per gli amanti degli animali non finiscono qui, perché ormai gli amici a quattro zampe vengono sempre più spesso considerati membri del nucleo familiare. E proprio sul fronte delle politiche sociali sono molti i comuni italiani che stanno promuovendo vari e propri bo nus per i costi legati al mantenimento di questi particolari «componenti familiari-. In genere, gli enti locali destinano a tale progetto circa 5 mila euro, rivolgendosi in primo luogo alle fasce meno abbienti e agli anziani. Il mondo de gli animali si intreccia perfino con l’annosa tassa sui rifiuti. Per svuotare i canili e combattere il randagismo , alcuni Enti hanno infatti lanciato il «bonus cane», ulteriore agevolazione fiscale riservata a chi ha adottato animali prelevati dal canile municipale. Lecce, Avellino, Teramo, Locorotondo, Bondeno (nel ferrarese) sono solo alcuni dei comuni che hanno già aderito all’iniziativa.

In tal modo vengono  incentivati a scegliere di portare con sé cani abbandonati o meno fortunati, e allo stesso tempo si compie un importante atto di partecipazione civica. Lo sconto sulla Tares non è cosa da poco e varia da città a città: in alcuni casi si può arrivare anche ad una detrazione di 700 euro o addirittura all’esenzione totale della tassa sui rifiuti. Infine, altre riduzioni previste dal governo centrale riguardano il possesso di cani guida da assistenza utilizzati da persone affette da cecità e da persone ipovedenti. i provvedimenti, d’altronde, sembrano andare nella direzione della proposta di legge presentata alcuni mesi fa da«Fare Ambiente » per inserire «Fido» nel proprio stato di famiglia. Il progetto di legge mira a creare un filo diretto tra l’anagrafe canina di competenza regionale e lo stato di famiglia di ogni proprietario-adottante, In Italia sono oltre 7 milioni i cani adottati iscritti alle «Anagrafi Canine Regionali» e, secondo la relazione alla proposta, il rapporto che lega il proprietario al proprio «pet» è ormai definito quale rapporto di adozione e non di proprietà, per cui sarebbe quindi più appropriato parlare di un adottante. In tal modo si risponderebbe ad un’esigenza sia delle famiglie italiane, che vedono nel loro animale un membro a tutti gli effetti del nucleo familiare, sia ad una semplificazione delle procedure di adozione.

Antonio Borrelli (Il Giornale)

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