Milano 26 Luglio – Sospese le licenze di dieci tra bar e locali nella provincia di Milano, di cui sette nel capoluogo, nell’ultima settimana. I provvedimenti (tutti della durata di quindici giorni, in questo caso) sono stati presi dal questore di Milano Marcello Cardona in forza dell’articolo 100 del testo di pubblica sicurezza, che in questo modo cerca di prevenire che alcuni locali diventino ritrovi abituali di pregiudicati o luoghi in cui si commettono reati continuativamente. E da marzo 2017 sono 51 – di cui 33 in città – i provvedimenti del genere da parte del questore meneghino.
Bar chiusi a Milano: la droga nell’antibagno, il “rifugio” del rapinatore
Già sospeso altre volte, il primo di cui ci occupiamo è il bar tabacchi Diabolico di via della Chiesa Rossa: in particolare il 25 marzo la polizia ha sorpreso all’interno del locale due nordafricani che spacciavano droga. Nell’antibagno è stata anche trovata una non meglio specificata quantità di sostanze stupefacenti.
Non lontano il bar Rosa di via Romilli, frequentato da diversi pregiudicati e in cui è stato sorpreso, una volta, anche un cittadino ai domiciliari. Sul bar Rosa “pesano” anche diversi esposti da parte dei residenti. E poi il bar Junes (via Ravenna), all’interno del quale a febbraio è stato arrestato un rapinatore che (da regolare frequentatore del bar) vi si era rifugiato all’interno.
Naturalmente non basta un episodio per giustificare la sospensione della licenza: così, al Junes, sono stati poi effettuati vari altri controlli e durante uno di questi un cliente ha cercato di nascondere della cocaina sotto un divanetto. Ancora, in via Bessarione, sospeso il Pizza Italia: diverse volte sono stati trovati clienti con precedenti.
Bar chiusi a Milano: deve chiudere alle 17 ma va avanti fino all’una di notte
Diversa la ragione della sospensione del bar Aretusa, nel viale omonimo. Il titolare era stato diffidato a chiudere il locale alle cinque del pomeriggio (per ragioni legate, come sempre, alle frequentazioni) ma continuava imperterrito a chiudere all’una del mattino. Vari controlli hanno fatto trovare pregiudicati anche all’interno del bar Duemila di via Lessona e, una volta, un uomo con un coltello senza porto d’armi. Infine, in città, il Why Not di viale Sarca, al cui interno è stato sorpreso uno spacciatore di cocaina.
Fuori Milano tre locali, come detto, ugualmente sospesi per quindici giorni. Si tratta del Café Mon Amour di Cologno Monzese, del Bar Moon di Lacchiarella e della pizzeria Pepita di Lazzate (Monza-Brianza). In quest’ultimo caso, l’episodio fondante per la sospensione sarebbe una lite tra clienti all’interno del locale, anche se la questura ricorda, come sempre, che prima della sospensione si effettuano altri controlli in loco. (MilanoToday)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845