Nevi: Made in Italy, siccità brucia il nostro futuro

Attualità

Milano 27 Luglio – Quando, come si è fatto in Italia, si decide di puntare su una agricoltura di qualità, ogni raccolto perso è un investimento importante che va in fumo. Purtroppo il Governo, troppo impegnato a concedere la cittadinanza a quelli che vorrebbe Italiani 2.0, non pare preoccuparsene eccessivamente. Solo il Presidente Berlusconi ha mostrato di comprendere la portata della tragedia e la misura del rischio incombente.

Dichiara in materia il Dott. Raffaele Nevi Responsabile Dipartimento nazionale Sicurezza Alimentare e Difesa del Cibo Italiano nel Mondo:

Molto importante e significativo l’intervento del Presidente Berlusconi sulla necessità che il Governo si attivi immediatamente per fronteggiare la spaventosa difficoltà che attraversa l’agricoltura italiana a causa della siccità. Dieci Regioni hanno già fatto richiesta di Stato di calamità, altre ne verranno. La cosa, come ha giustamente sollecitato il Presidente Berlusconi, ha un impatto diretto sulla quantità ma anche sulla qualità della produzione della filiera agroalimentare italiana e sulla sicurezza degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole. E’ il cibo italiano ad essere messo a rischio e per questo il Governo deve fare di più.”

Non si può dargli torto. In tempi di ripresa, timida ed incostante, ogni ettaro bruciato dal sole è una pugnalata ad un settore strategico e vitale. Per questo sarebbe opportuno impegnarsi per difendere il made in Italy un raccolto alla volta.

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