Milano 27 Luglio – Prosegue il tentativo di depistare i milanesi dai loro problemi reali con la favola sogno di “riaprire i navigli”.
Ieri Sala ha precisato meglio cosa vuol fare: 5 piccoli tratti aperti e poi un tubo sotterraneo che alimenta il percorso dalla Cassina de’ Pomm alla Darsena. Costo 150 milioni anziché 500 (si era detto 400 fino a qualche giorno fa), durata presunta lavori fino al 2022.
In pratica verrebbero riaperti un pezzo lungo Via Melchiorre Gioia tra De Marchi e la via Carissimi, poi i 200 metri tra la conca dell’Incoronata e Via San Marco, i 400 metri in Via Sforza, e i 300 in Via Molino delle Armi e infine 250 nella Conca di Viarenna alla Darsena.
Dunque nulla di veramente navigabile ma 5 passeggiate che riprodurranno i navigli del 600 come Disneyland ricostruisce Venezia.
In cambio di questi cinque ruscelli artificiali avremo però la circonvallazione dei navigli mutilata in 2 punti (Molino delle Armi e Policlinico), la 94 deviata su chissà quali viuzze, la circolazione della zona Sud est paralizzata. Migliaia di parcheggi eliminati, anche se questo è una grande medaglia per i talebani anti auto Sala e Granelli. E 150 milioni sottratti alla manutenzione di strade scuole, parchi e periferie.
Quindi non riapriamo i Navigli ma facciamo 5 costosissimi interventi di arredo urbano (passeggiate con dei piccoli corsi d’acqua), anni di cantieri (anche dove passerà il tubo) e traffico paralizzato.
Mi spiace che anche la Lega in nome del sogno navigli si sia espressa a favore ma io combatterò con ogni mezzo questa boiata pazzesca.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.