Milano 28 Luglio – Nelle prime settimane di luglio 15.199 passeggeri sono decollati dagli scali milanesi in ritardo: dal primo al 16 luglio non hanno rispettato gli orari del biglietto e sono arrivati a destinazione oltre tre ore dopo ben 101 voli partiti da Malpensa e altri 18 da Linate. E il grande esodo deve ancora venire: il 70 per cento degli italiani prenderà un aereo per le ferie, che non sempre cominciano col piede giusto.
Sono stati quasi 265mila i viaggiatori che la scorsa estate hanno visto i loro piani rovinati da un ritardo oltre le tre ore, dalla perdita di una coincidenza o da un volo cancellato, tant’è che secondo AirHelp, società che si occupa delle richieste di risarcimento, gli italiani avrebbero diritto a riavere indietro dalle compagnie aeree oltre 94 milioni di euro. Se anche quest’anno c’è già chi è stato avvisato all’ultimo della cancellazione dei voli – come successo per i viaggiatori diretti a Lampedusa con il tour operator Tourgest, che ha sospeso il servizio – e ha dovuto così comprare pure un secondo biglietto, sono i ritardi il grande classico dell’estate.
Nella top ten degli aeroporti che hanno registrato più disagi dal 10 giugno al 10 settembre 2016, stilata da AirHelp, Milano è al secondo posto dopo Roma (anche perché gran parte del traffico aereo si concentra attorno ai tre scali di Fiumicino, Malpensa e Linate) e spiccano destinazioni tipicamente turistiche come Olbia.
A Milano – sempre nel 2016 – avrebbero avuto diritto al risarcimento ben 61.800 viaggiatori da Malpensa (si stimano risarcimenti per 23,9 milioni di euro) e 23.121 da Linate. Senza contare i rimborsi potenziali.
I voli che sono partiti in ritardo da Milano nel mese di giugno di quest’anno sono stati 147: «vittime» 18.782 viaggiatori da Malpensa e 1.781 da Linate. «Solo il 2% dei passeggeri che ne avrebbero diritto chiede e ottiene il rimborso – sottolinea Lorenzo Asuni, Country Manager di AirHelp – ma perché, fondamentalmente, si ignorano i diritti. Ci sono leggi europee che non sono aleatorie ma che ci tutelano e che valgono anche nel caso delle compagnie low cost e strumenti che rendono queste richieste sempre più facili e veloci, senza dover anticipare i soldi degli avvocati o spendere troppo tempo. Non è vero poi che se non ti rivolgi subito in aeroporto non puoi chiedere il rimborso: si hanno tre anni di tempo per procedere».
Il risarcimento è corrisposto non in base al prezzo del biglietto, ma in base alla distanza e ad altri parametri: si va dai 250 euro ai 600 euro. Non si ha diritto al risarcimento, invece, in caso di eventi straordinari – condizioni meteo avverse e sciopero preannunciato – ma in tutti quei casi in cui il volo, spesso per ragioni di traffico aereo, ritardi a catena, e guasti tecnici, sia arrivato a destinazione oltre tre ore dopo l’orario prefissato.(Il Giorno)
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