Portare il cane in spiaggia. Tutte le norme da rispettare.

Zampe di velluto

I veterinari: “Lasciategli dei giochi altrimenti si annoierà”

Se fino a una decina di anni fa trovare una spiaggia privata in cui fosse consentito l’accesso a Fido era quasi un’impresa, oggi sono sempre più numerosi gli stabilimenti che si sono attrezzati con aree dedicate a lui. Non esiste però una normativa nazionale che regolamenti la presenza dei cani sulle spiagge, quindi in materia regna ancora un po’ di anarchia. Ci sono cinque regioni (il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Friuli Venezia Giulia e l’Abruzzo) che a riguardo hanno adottato delle ordinanze o leggi ad hoc, ma in ogni caso l’ultima parola spetta sempre ai comuni o ai diversi stabilimenti privati. Ci sono comuni che individuano aree idonee e attrezzate per gli animali, e altri che ne consentono l’ingresso solo nelle spiagge libere.

E se chi vieta l’accesso lo deve comunicare con un cartello, anche chi ammette i quattro zampe deve specificare i vari limiti e restrizioni. In generale, le richieste più diffuse dei gestori sono quelle di tenere il cane al guinzaglio o con la museruola, raccogliere le deiezioni, e fare attenzione che Fido non si allontani dall’ombrellone. «A volte possono essere ammessi solo cani di piccola o media taglia, e solo in certe ore del giorno dice Marco Francone, presidente della Consulta Animalista -e il libretto sanitario deve sempre essere mostrato all’arrivo per certificare che il cane sia in salute». Non essendoci ancora una normativa omogenea, il consiglio è quindi quello di fare le adeguate verifiche prima di partire per le vacanze. «Poi ci sono delle regole dettate dal buon senso: non portarlo al mare nelle ore più calde -dice Ilaria Innocenti, responsabile dell’area animali familiari della Lav -e non uscire di casa senza una bottiglietta d’acqua per lui.

Un altro suggerimento è anche quello di mettergli la crema solare (per umani) nelle parti del corpo in cui non ha il pelo in modo da prevenire le ustioni». Se avete un cane pauroso, o con difficoltà a relazionarsi con gli altri, è meglio non portalo in spiaggia, «Mentre se è un animale socievole -dice Anna Rita Soncin, medico veterinario comportamentalista -ricordatevi di portare negli stabilimenti un paio di giochi per lui. La possibilità che al mare Fido si annoi è molto alta».

ANTONELLA MARIOTTI (La Stampa)

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