Centrodestra, la pace tra Berlusconi, Salvini e Meloni: “Perché uniti si vince

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Milano 31 Luglio – “Uniti si vince” per “la sfida decisiva per l’Italia”. A parlare sono Matteo Salvinie Silvio Berlusconi, in due interviste parallele (al Giornale il segretario della Lega Nord, a Repubblica il leader di Forza Italia) che sembrano segnare il ritorno definitivo del centrodestra.
Certo, resta il rebus del candidato premier. Salvini la butta lì: “Sarà quello che prenderà più voti”, un derby insomma. Il Cavaliere glissa, ma non si fa da parte: “Sto bene, l’aiuto di Dio e la bravura dei chirurghi mi hanno restituito l’energia di sempre. E ora certo non me ne andrò, escludo di farlo proprio alla vigilia della sfida decisiva per il mio Paese”. Salvini promette: “Basta punture di spillo”. “È giunto il momento – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – di mettersi attorno a un tavolo e stilare un vero programma concordato” che ruoterà intorno a abolizione della legge Fornero sulle pensioni, flax tax al 15% e bomba-immigrazione”.
Centrale è il tema della legge elettorale e Berlusconi rilancia: “Ha ragione il capo dello Stato, non è pensabile andare al voto con due sistemi contraddittori fra Camera e Senato”. Soluzione? Tornare al Tedeschellum che pareva aver messo d’accordo tutti, anche i 5 Stelle. Una legge, sottolinea Berlusconi, “votata due mesi fa in commissione alla Camera. Si sono espressi a favore non soltanto Grillo e Berlusconi, ma anche Salvini e lo stesso Renzi. Non capisco perché non si possa ripartire da lì: un sistema di tipo tedesco adattato alla situazione italiana”, dimenticando dunque “gli incidenti” che portarono alla rottura.

Sullo sfondo c’è Angelino Alfano. Se Salvini non lo cita mai e Giorgia Meloni è netta (intervistata dal Tempo, la leader di FdI chiude a una sua candidatura a governatore della Sicilia per il centrodestra), Berlusconi è altrettanto chiaro: sì a un riavvicinamento con Ap in Sicilia e nelle situazioni locali, no a un’alleanza a livello nazionale né tantomeno a un ritorno dentro Forza Italia. “Il partito di Alfano in questi anni ha mantenuto in piedi due governi di sinistra, che non sono stati scelti dai cittadini e che oggi presentano un bilancio desolante su tutto. Lei pensa che chi ha collaborato a ridurre il nostro paese in queste condizioni possa davvero tornare a lavorare con noi? Non avrebbe alcun senso. Altra cosa sono le realtà locali, in molte delle quali governiamo noi del centrodestra. Se questo potrà accadere anche in Sicilia, per battere sia la disastrosa gestione uscente della sinistra, sia l’incubo che una regione così importante possa cadere in mano ai grillini, credo sia un bene per i siciliani. Io lavoro sempre per unire, mai per dividere”.(Liberoquotidiano)

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