Milano 10 Agosto – Si destreggia tra verbali e pennellate. La doppia vita del vigile artista: quando non è di pattuglia, davanti al cavalletto raffigura la quotidianità pavese e le beghe del quartierino in chiave dissacrante e surreale. Davide Ferro, 54 anni, viso simpatico, è un agente di polizia locale in servizio a Pavia. Fin qui nulla di particolare. Controlla il territorio, interviene sugli incidenti, fa contravvenzioni. Normale amministrazione. Ma una volta appeso il cappellino e tolta la divisa, Davide dà libero sfogo alla vena creativa con pennellate veloci, sature di colore, materiche. Una pittura, la sua, che ricorda molto gli espressionisti della scena tedesca, con soggetti mostruosi, spettrali, raffigurati in scene di vita urbana. E proprio dal mestiere di vigile arriva l’ispirazione da mettere su tela. «Il mio lavoro mi permette di essere in prima linea a contatto con il pubblico che è caratterizzato in questo periodo da una eterogenea multiculturalità — racconta Ferro, mentre sta ultimando un quadro nel suo studio —. Non vi è una fonte di idee e ispirazione così fertile come la società e tutti gli eventi che vi accadono e di cui sono testimone».
I primi esperimenti con i colori risalgono all’infanzia, quando l’agente Ferro restava ore a guardare il padre mentre ritraeva i miti di Hollywood come Marylin Monroe, Clark Gable, James Dean, Henry Fonda. I disegni, poi le tempere, gli acquerelli, e già a 12 anni la pittura a olio. Dopo le scuole dell’obbligo, la strada è segnata: Istituto d’arte e Brera per gli studi accademici. Si sa, di sola pittura è difficile campare. Anche se non si trattava di un hobby passeggero ma l’inizio di una promettente carriera artistica, le mostre e la vendita dei quadri non bastavano di certo per arrivare a fine mese e pagare le bollette: bisognava trovare un impiego «serio», stabile. Così Davide Ferro decide di partecipare al concorso ed entra nella polizia locale. Lavori diversi che riescono a coesistere da oltre venti anni: «Le due professioni permettono di esprimermi pienamente. Fondamentale è mantenere vivo lo spirito di sapersi sempre aggiornare — spiega il vigile pittore —. Come agente agisco in base a leggi e regolamenti svolgendo attività di informazione, prevenzione e repressione, come pittore posso fare uscire il mio lato anarchico, immaginando storie a mio piacimento».
Scaramucce di vicinato e incidenti stradali sono le scene del repertorio quotidiano a finire rappresentate con virtuosismi e paradossi. Davide Ferro analizza i comportamenti umani, i legami tra concittadini, e realizza così dei quadri distorti con uomini-fantasma che vivono con i piedi sollevati da terra e la testa staccata dal corpo. «Nell’opera “Sinistro stradale” sono raffigurate decine di persone per aria — spiega —. Ho volutamente esagerato per dare una parvenza di gravità maggiore all’evento che sta a significare come a volte vengano gonfiati i fatti. Nell’opera “Vigiles”, invece, i miei fantasmi hanno l’elmetto dell’epoca romana; i vigili come figura nascono ad opera dell’imperatore Augusto».
Gli apprezzamenti della critica non hanno tardato ad arrivare. L’artista pavese non si è montato la testa neanche quando storici d’arte come Rossana Bossaglia, Martina Corgnati, Giorgio Di Genova, Edoardo Di Mauro e Jacqueline Ceresoli, lo consacravano quale esponente di livello. E nemmeno quando nel 2007 una sua opera venne battuta all’asta per aiutare Emergency di Gino Strada e sostenere le attività dell’ospedale di Goderich in Sierra Leone, dal 2002 unica struttura della zona in grado di assicurare assistenza medica e chirurgica gratuite. Il suo lavoro da agente della polizia Locale non è meno considerato: «Cerco di aggiornarmi e perfezionarmi quotidianamente. Mi prodigo per essere a servizio della cittadinanza, con passione e dedizione». Quest’estate rimarrà a Pavia, ma a settembre lo aspettano Nuvolari e Woody Allen: «Sarà un mese ricco di novità per me. Parteciperò a una mostra su Tazio Nuvolari, a Castel D’Ario, poi uscirà un libro illustrato da me edito dalla Libreria Bocca di Milano, su Woody Allen».
Eleonora Lanzetti
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