Multe, prevista un’ondata di verbali consegnati in ritardo ad agosto

Milano

Milano 14 Agosto – In alcuni condomini di Milano ne sono già arrivate a decine. Ma a sentire i sindacati dei vigili meneghini potrebbe essere solo l’ inizio. «Siamo a conoscenza di almeno un migliaio di verbali recapitati fuori tempo massimo, ossia oltre i limiti stabiliti dalla legge», sbotta Claudio Sibilia, rappresentate della sigla Adl della Polizia locale, «e faremo delle verifiche per capire cosa effettivamente sia successo». Della serie: ci risiamo. Se solo tre anni fa gli uffici dei ghisa in via Friuli erano letteralmente congestionati dai cittadini che chiedevano lumi sulla sanzione recapitata a casa, l’ invio massiccio di multe e verbali rischia di mettere in ginocchio il sistema anche questo Ferragosto. «Ho visto verbali datati primo febbraio e inviati solamente a fine maggio», spiega Sibilia, «il che significa che sono partiti ben oltre il termine dei 90 giorni stabilito dalle norme in materia. Bisogna capire chi ha commesso l’ errore, se il Comune o, più probabilmente, il servizio postale: ma resta il fatto che in questi casi il pagamento non è dovuto».

Come a dire: se rientrate nella casistica segnalata per voi scatta l’ autotutela, controllate bene i numeri sul foglietto che trovate nella cassetta del palazzo e fate i calcoli di rito. «La svista ci può stare», chiosa il sindacalista, «mille verbali sono un numero impressionante ma non se paragonato alla mole gestita ogni anno dai vigili della Madonnina, che si attesta intorno ai tre milioni di sanzioni. Però se quelle multe sono partite già fallate i milanesi devono poter conoscere i loro diritti. Se qualcuno ha pagato senza farci caso dovrebbe essere rimborsato. Le regole valgono per tutti, istituzioni comprese». Già. Il nodo, come sempre, sarebbe rappresentato da quegli automobilisti che in buona fede hanno già messo meno al portafoglio nonostante l’ invito al pagamento fosse, nei loro confronti, bello che “scaduto”.

E senza contare la questione casse pubbliche: per spedire un verbale in città, Palazzo Marino spende 11 euro, fuori dai confini metropolitani addirittura 14. Moltiplicati per mille verbali sono soldi che se ne vanno, specie se poi, a conti fatti, il recapito di turno si è rivelato sostanzialmente inutile. A causa dei tempi sforati e del postino che ha suonato il campanello in ritardo. Intendiamoci, il problema delle doppie date sui verbali sembra anche risolto. Nei documenti di cui parla Sibilia il giorno del rilevamento dell’ infrazione e quello dell’ effettiva violazione coincidono. La sentenza del tribunale amministrativo, che nel giugno scorso aveva accolto il ricorso presentato da Altroconsumo sembra, almeno in questa parte, rispettata. «Il punto però è che sarebbe meglio non spedire i verbali quando si sa già, e a priori, che non si fa più in tempo a riscuotere gli importi. È anche una decisione di correttezza», specificano da Adl. Non è nemmeno la prima volta che succede, il caso più clamoroso risale al 2014 (allora furono circa un milione le sanzioni arrivate «fuori tempo massimo») e tutto sommato la percentuale degli ultimi invii «errati» è quasi «fisiologica». Tant’ è.

«Dagli ultimi dati che l’ assessorato alla Mobilità ci ha fornito il surplus delle multe recenti è dovuto alle nuove norme di area C», racconta il consigliere azzurro di Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale. E cioè: i divieti e le limitazioni per accedere alla Cerchia dei Bastioni faticano ancora ad essere conosciuti da tutti, per cui spesso e volentieri parte la sanzione targata ghisa. «Una situazione analoga potrà accadere, tra qualche mese, con l’ autovelox che proprio in questi giorni è stato installato in via Palmanova. Il Comune potrebbe organizzarsi e strutturare la propria macchina amministrativa in maniera efficiente ma non lo fa, e lascia che sia il privato cittadino a dover gestire eventuali errori di tasca propria».

 Claudia Osmetti (Libero)

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