Il fil rouge che unisce la sinistra milanese e quella spagnola nell’accoglienza “senza muri”

Milano

Milano 21 Agosto – Dopo tre mesi dalla ridicola ed enfatizzata marcia in favore di un’accoglienza “senza muri” voluta con grande determinazione da Majorino e da un Sala che esaltavano la grandezza dell’idea, ci ritroviamo con lo spettro di un terrorismo che sì, come a Barcellona, potrebbe agire anche a Milano.

Majorino copia Barcellona con la grande manifestazione per i migranti e i terroristi copiano Barcellona a Milano? La minaccia c’è e, diciamolo, anche la paura, nonostante le affermazioni contrarie. La verità è che l’ideologia di sinistra attraversa le due città, incurante delle verità ormai conclamate: sui barconi non ci sono solo disperati, ma anche terroristi, non ci sono solo quelli che fuggono dalla guerra e dalla fame, ma anche criminali. E nelle moschee abusive che Sala non vuole sgomberare, potrebbero nascere e svilupparsi cellule incontrollate di fanatici. E se l’islamizzazione in Spagna è in atto da tempo, a Milano il governo di sinistra prima con Pisapia e adesso con Sala non fa altro che assecondare ed enfatizzare una cultura, quella islamica, a scapito delle nostre tradizioni, dando segnali di accettazione e di privilegio al limite del buon senso. E sembra che l’islamizzazione di Milano abbia il loro benestare.

Che senso hanno i muri, muretti, murini che dopo i fatti di Barcellona blindano la Città? Che senso ha aprire le frontiere e i porti e le stazioni ferroviarie, se poi si mettono barriere per difendere la Galleria?  Che senso ha lo slogan “Senza muri” per questa sinistra contraddittoria che non va d’accordo neppure con i propri pensieri?

Non credo che i muri e muretti possano proteggerci da un’ideologia sbagliata.

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