Milano 8 Settembre – «Renzo, salito per un di que’ valichi sul terreno più elevato, vide quella gran macchina del duomo sola sul piano, come se, non di mezzo a una città, ma sorgesse in un deserto; e si fermò su due piedi, dimenticando tutti i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell’ottava maraviglia, di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino». È l’11 novembre 1628 e Renzo dalla campagna arriva per la prima volta a Milano. Ecco un itinerario alla scoperta delle tappe percorse dal celebre personaggio manzoniano, per una passeggiata dall’atmosfera letteraria.
Lazzaretto. Fin dalla fine del Trecento, epoca a cui risale la sua costruzione, il grande recinto del Lazzaretto aveva lo scopo di raccogliere i malati di peste. Quando però Renzo si trova a passare di qui per la prima volta lo trova vuoto, infatti l’epidemia del 1630 non è ancora scoppiata. Oggi appare molto diverso da com’era allora: a causa di una demolizione avvenuta nell’800 rimangono solo la chiesa e alcuni resti alla fine di via San Gregorio.
Corso Buenos Aires. Costeggiando il Lazzaretto Renzo arriva sull’attuale corso Buenos Aires, noto all’epoca con il nome di “stradone per Loreto” perché conduceva all’omonima chiesa consacrata alla Madonna Nera, situata nei pressi dell’odierna via Vallazze. Quello che oggi è un punto di riferimento dello shopping milanese all’epoca conduceva alla campagna e la zona di piazzale Loreto era già periferia: rientrava infatti nel comune di Greco Milanese.
Piazza Oberdan e corso Venezia. Il cammino di Renzo lo conduce alla Porta Orientale, l’odierna Porta Venezia. Contrariamente a quanto si possa pensare, anche questa zona all’epoca era molto diversa da come la conosciamo noi oggi: era infatti assolutamente periferica e caratterizzata da orti e da un piccolo corso d’acqua. Inoltre al posto dei caselli si trovavano due miseri pilastri che sorreggevano una tettoria, con una casetta a fianco in cui si trovavano le guardie.
Giardini Indro Montanelli. Al loro posto sorgeva la basilica di San Dionigi, di cui oggi non resta alcuna traccia: è stata infatti fondata da sant’Ambrogio e poi demolita nel ‘700. Al suo arrivo Renzo trova per terra ai piedi della croce alcune pagnotte e strisce di farina. Inoltre curiosi passanti si aggirano carichi di pane: è appena scoppiato il tumulto di san Martino, la rivolta popolare causata dalla carestia e dall’aumento dei prezzi.
Corso Vittorio Emanuele. Ma è solo una volta arrivato al forno delle Grucce, nei pressi del civico 1 di corso Vittorio Emanuele, che Renzo assiste all’assalto vero e proprio: qui infatti si imbatte in una folla di persone intente a saccheggiare e distruggere una bottega del pane. Anche il locale è realmente esistito e apparteneva alla nobile famiglia degli Scansi, che Manzoni traduce in “grucce”, scambiando il cognome della famiglia per un termine del dialetto milanese.
Piazza Duomo. Finalmente Renzo arriva di fronte al Duomo: una chiesa dalla facciata ancora incompleta, posta in una piazza grande circa quanto la metà di quella attuale. Al posto dei portici c’erano inoltre due quartieri popolari, il Coperto dei Figini e il Rebecchino, demoliti nell’800. Le dimensioni, che a noi oggi possono sembrare ridotte, erano notevoli per l’epoca: anche allora la piazza era il cuore pulsante della città, nonché la sede di frequenti mercati.
Piazza dei Mercanti e Palazzo Giureconsulti. Continuando a seguire la folla dei rivoltosi, Renzo arriva in piazza dei Mercanti, all’epoca interamente chiusa da portici, con il mercato del pesce e le carceri della Malastalla lì vicino. Palazzo Giureconsulti era la sede del Collegio dei Dottori e al posto della statua di sant’Ambrogio c’era quella di Filippo II.
Via Santa Maria Segreta angolo via Meravigli. La prima passeggiata di Renzo per le vie di Milano si conclude qui, con uno dei passi più celebri dell’opera del Manzoni. La folla, dopo aver tentato invano di assaltare il forno di piazza Cordusio, si dirige verso la casa del Vicario di Provvigione, considerato il responsabile del rincaro. La scena si svolge proprio all’angolo tra via Meravigli e via Santa Maria Segreta, dove il Gran Cancelliere Ferrer arriva in carrozza per portare in salvo il Vicario. Dopo questo episodio il percorso di Renzo non è più riconoscibile fino alla sua fuga del giorno dopo, che lo porterà a ripercorrere la stessa strada a ritroso. (Il Giorno)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845