Milano 10 Settembre – In seguito alla segnalazione di alcuni cittadini, ci siamo recati a verificare la presenza di un insediamento di extracomunitari, che si è formato sotto la massicciata della ferrovia di fronte al civico 113 A/B di viale Monza. – Spiega Antony Mammino, Consigliere di Forza Italia nel Municipio 2 – Lì, una nuova frontiera del degrado umano, causato dall’incapacità della giunta Sala di accogliere adeguatamente tutti gli immigrati presenti in città: uomini e donne che vivono come nell’età della pietra in nicchie scavate all’interno dei contrafforti della ferrovia. Con i binari dei treni che gli corrono davanti. I cittadini non ce l’hanno con queste persone, ma sono preoccupati per la sporcizia e gli escrementi che si stanno accumulando nei dintorni e temono che l’accampamento possa ingrandirsi. La questione non è allontanarli perché arrecano disturbo, bensì perché sono esposti a molteplici pericoli per la salute dovuti sia al degrado che li circonda, sia alle condizioni climatiche avverse, oltre al rischio di essere investiti da qualche convoglio in transito. Non è questo il trattamento che mi sarei aspettato riservasse a questa gente un’amministrazione che dice di volergli offrire una vita migliore.
Lo spettacolo che ci siamo trovati davanti io e il consigliere Mammino è assolutamente vergognoso – continua Otello Ruggeri, Coordinatore di Forza Italia nel municipio 2 – probabilmente era dai tempi delle catacombe che non si vedeva nulla di simile. Mentre osservavamo questa specie di caverne urbane, oltre alle persone celate dalle coperte che fungono da porte, erano sicuramente presenti una giovane donna, un ragazzo e un adulto, con cui abbiamo scambiato qualche parola. Si trattava di un congolese capace di un buon italiano, che ci ha spiegato di essere stato costretto a “sistemarsi” in quel modo dopo essere uscito dai percorsi d’accoglienza senza riuscire a trovare un lavoro con cui pagarsi un affitto. Un brav’uomo. Una situazione che smaschera l’incapacità di chi dovrebbe gestirla, cui Forza Italia chiede sia posto immediatamente rimedio, perché offende la dignità di chi la vive oltre che quella di tutta la città.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845