Milano 12 Settembre – Dopo aver parlato male per mesi, se non anni, del popolo del Web, questa è una bella storia. Bella, almeno, per chi crede nel fatto che le Forze dell’Ordine vadano difese. Dopo lo scandalo dei due militari e delle ragazze Americane di Firenze, le cose potevano degenerare molto in fretta e molto male. Il caso si sta rivelando complesso. L’assenza di danni fisici evidenti non esclude minimamente lo stupro, forse anzi lo rende più odioso, basandosi sulla paura per le armi e la condizione di minore difesa dovuta ad alcol e droga. Però, fin da subito ha mosso dubbi profondi nei commentatori. C’era concretamente il rischio di un odio misogino fortissimo nei confronti delle due donne. Un rischio che non si è concretizzato. O meglio, un odio rimasto contenuto. E soprattutto questo non ha minimamente giustificato il grande punto, che, ad oggi, non richiede indagini o giudizi:il tradimento nei confronti dell’arma operato dai due Carabinieri. Consenziente o meno, il sesso in servizio, abbandonando il dovere, lasciando il posto di guardia, trascurando la propria missione, è un tradimento. Ed il tradimento di un soldato non conosce perdono. Se a questo si aggiungesse la più vile delle violenze, il quadro sarebbe ancora più fosco. Ed a pagare, come ha correttamente affermato il Generale Del Sette, sarebbe l’intera Arma. Molti, moltissimi Italiani lo hanno capito. Ed hanno fatto quello che potevano.
Forse alcuni di voi non lo sanno, ma le pagine su Facebook ora hanno la possibilità di essere recensite (se aveste due minute potreste farlo anche con il nostro giornale. Ve la butto là…). Ecco, negli ultimi giorni qualche migliaio di persone ha dato il voto massimo e scritto ogni bene. Distinguendo nettamente la condanna per i militi dal supporto all’Arma. Non è un gesto da poco. Non era una cosa scontata. Guardate che parliamo di un caso che ha tre piani di lettura: il tradimento dei militi, uno stupro che va provato e che riserva diverse zone d’ombra ed il supporto ad un corpo che ha servito il paese, ma che rischiava di restarne invischiato. A molto, devo dire, ha giovato che, fin da subito, non ci sia stata alcuna difesa da parte dei colleghi. La condanna per il primo piano è stata netta, diffusa e con pochissime eccezione.
Certo, anche le donne avrebbero dovuto avere più solidarietà. Speriamo arrivi con la chiarezza su un caso del tutto anomalo. Per esempio, andrà chiarito se il carabiniere 40enne mente quando dice che dopo lo stupro ha lasciato il numero alla ragazza. Potrebbe tranquillamente averlo fatto prima. Ed anche così la circostanza sarebbe peculiare. Andrà chiarito dove si sono conosciuti. E, soprattutto, andrà sfoltita la ridda di voci infondate (io, per esempio, sono caduto su quella che diceva che una delle due ragazze avrebbe ripreso l’atto, cosa falsa). Però confido che, alla fine, i due militi faranno al cosa giusta e confesseranno, se hanno compiuto quel delitto. In caso contrario ci affideremo alla giustizia. Con la consapevolezza, in ogni caso, che l’Arma ha difeso l’Onore dì’Italia. E, per una volta, l’Italia sta difendendo l’Onore dell’Arma.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,