Sul cavalcavia Bussa sale la protesta. Cancellata la pista ciclabile fai-dai-te

Milano

Genitori, ragazzi, bambini in pericolo nel tratto di strada interrotto

Milano 15 Settembre – Ha avuto vita breve la pista ciclabile fai da te spuntata all’inizio di giugno nell’ultimo tratto del cavalcavia Bussa, tra i quartieri di Isola e Garibaldi. Una semplice striscia bianca disegnata da ignoti, nottetempo, con vernice e stencìl, Un modo per puntare i riflettori su quel tratto di strada in cui la pista ciclabile regolare del cavalcavia, a doppio senso di marcia e protetta da un cordolo giallo, si interrompe lasciando i ciclisti in balìa di un dilemma: prendere la bici in spalla e scendere lungo la scalinata di fianco oppure proseguire pedalando, a proprio rischio e pericolo, a braccetto con le auto contromano e in una curva a gomito? Tanti (forse tutti) scelgono la seconda opzione. In barba ai divieti.

UNA SEMPLICE striscia, tracciata con mano poco sicura, a zig zag, riservava uno spazio striminzito alle bici, come prolungamento ideale della ciclabile interrotta, e avrebbe invitato auto e scooter, almeno nelle intenzioni degli autori, a stare lontano di qualche metro. Un’operazione di «guerrilla bike lane», dicono gli esperti. Ma la striscia ha avuto vita breve, si diceva: è stata cancellata dal Comune già durante l’estate. Al suo posto è tornato il nero asfalto. E c’è chi proprio non riesce a concepirlo. «L’amministrazione cittadina -segnala al Giorno Andrea Pusca, che quotidianamente usa la bici per andare al lavoro -è intervenuta con una solerzia senza precedenti per cancellare tutto con la vernice nera. Il cavalcavia è usato quotidianamente da migliaia di ciclisti, da molti genitori che accompagnano. i figli piccoli con le loro biciclettine all’asilo Quadrio sottostante e dai bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie della zona. Mi piacerebbe conoscere il nome dell’assessore o del funzionario del Comune che con solerzia ha provveduto a cancellare la riga senza risolvere il problema». Questo è il nocciolo della questione: «Va bene cancellare la striscia abusiva, ma perché -rimarca Francesca Carassai, altra ciclista -il Comune non risolve il problema? Come si fa a proseguire quando la pista si interrompe? Si potrebbe almeno realizzare una rampa di discesa, in corrispondenza delle scale. Ma io sono poco fiduciosa: questo problema esiste da anni e secondo me non verrà mai risolto».

GLI UFFICI dell’assessorato alla Mobilità confermano che la striscia fai da te è stata cancellata a cura dell’amministrazione durante l’estate, perché non a norma. Nel frattempo, sottolineano, si sta studiando un progetto-ponte per mettere il sicurezza quel tratto, in attesa che venga realizzato il progetto di sistemazione complessiva
del cavalcavia Bussa.

Marianna Vazzana (Il Giorno)

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