Milano 21 Settembre – I residenti saranno contenti, meno i pendolari che finora lasciavano gratis la macchina in una zona semicentrale per proseguire con i mezzi o chi lavora nei tanti uffici lungo il viale. Entro tre mesi circa la sosta a pagamento sarà estesa a quasi tutto corso Sempione. Oggi le strisce blu sono disegnate solo nella parte iniziale, verso l’Arco della Pace e Melzi d’Eril, non appena sarà installata la nuova segnaletica e saranno distribuiti i contrassegni si pagherà quindi (salvo brevi tratti) su entrambi i lati e fino all’incrocio con via Domodossola, quasi in piazza Firenze. Le ordinanze che estendono la sosta a pagamento sono state firmate dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli venerdì scorso, sarà in vigore nei giorni feriali dalle 8 alle 24 e come avviene ormai in tutte le aree di più recente istituzione, non ci saranno strisce gialle ma i residenti muniti di contrassegno potranno posteggiare liberamente sulle blu. Di giorno la zona è messa fortemente sotto pressione dai dipendenti di banche e uffici, di sera la movida non è più concentrata all’Arco della Pace, si è estesa molto negli ultimi anni in zona Procaccini e dintorni. I residenti si ritrovano la sera a fare cinque giri intorno a casa prima di trovare un buco per l’auto, protestavano da tempo per la presenza delle vecchie stisce bianche. Chi ha diritto ai permessi festeggia, meno chi già corre il rischio di una multa infilando la macchina sotto i viali alberati. Qui la sosta abusiva, in mancanza di alternative, è stata sempre in qualche modo tollerata ma già a luglio il sindaco Beppe Sala ha anticipato che sarebbe scattata la linea dura e in Municipio sono già arrivate proteste dai cittadini sanzionati. E potrebbe andare peggio. Oltre alla sosta a pagamento l’assessore ha firmato l’ordinanza che istituisce nuove aree a sosta vietata, a breve si rischierà la multe e pure la rimozione auto «su entrambi i lati della carreggiata centrale, eccetto un tratto di 55 metri nella rientranza dello spartitraffico, lato civici dispari, con inizio 98 metri prima di via Domodossola».
Cambiando zona, il Comune ha approvato altre piccole rivoluzioni al traffico. Sul cavalcavia Bussa che collega la zona di corso Como al quartiere Isola è stato istituito un percorso pedonale protetto da new jersey in cemento armato. Lungo e accanto a tutto il camminamento a piedi scatta ovviamente il divieto di sosta ma l’ordinanza prevede anche un traffico rallentato delle auto, il limite massimo scende a 30 chilometri all’ora. E diventa «zona 30» anche l’area del Lazzaretto, dove rischiano, soprattutto la sera, i clienti dei locali: davanti ai bar di via Lecco, Panfilo Castaldi, Tadino, Lazzaro Palazzi e intorno si formano capannelli. Per evitare che le auto arrivino a forte verranno piazzati i cartelli di «zona 30» e disegnata la segnaletica a terra. E spunta un quartiere a «velocità rallentata» anche in zona Martesana, nell’ambito chiamato «Paruta» (comprende ad esempio la via Valtorta, Treviso, Jesi, Piattoli). Si tratta di un’area, come viene precisato nell’ordinanza, «adiacente a importanti assi come via Padova e voa Ponte Nuovo» e caratterizzata «dalla presenza di flussi pedonali non trascurabili, per l’elevata densità di popolazione residente e la presenza di attrattori come l’ospedale San Raffaele Turro e il parco della Martesana». Quindi, scatta la mobilità «dolce».
Chiara Campo (Il Giornale)
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